Aleppo: media fanno disinformazione. Occidente trema per legami con terroristi
Le notizie dei media occidentali sulla Siria sono un imbroglio senza precedenti su scala globale, dichiara il corrispondente in Siria dell'agenzia di stampa cubana "Prensa Latina" Pedro García Hernández
Lo dico come persona che in questo Paese vede tutto con i propri occhi. Vediamo le menzogne non solo nelle pagine dei giornali e sugli schermi televisivi. Sono impegnati nella proliferazione della disinformazione anche i politici occidentali, in particolare il ministero degli Esteri francese, che non cessa di accusare l'esercito governativo siriano di violazioni della tregua.
Ma la verità è che il principale interessato alla pace è proprio il governo di Bashar Assad, che sta compiendo sforzi in questa direzione, basandosi sull'aiuto della Russia, presente nella base aerea di Hmeymim e col Centro per la riconciliazione delle parti siriane in conflitto. Sono i terroristi che si macchiano delle violazioni del cessate il fuoco.
La campagna mediatica scatenata contro il governo siriano e la Russia è la prova più evidente del sostegno ai terroristi degli Stati Uniti e dei suoi alleati, tra cui i Paesi arabi in Medio Oriente. Ora cercano in tutti i modi di salvare i loro referenti ad Aleppo. E' evidente per chi si trova qui e vede la situazione reale.
I timori dei protettori occidentali dei terroristi sono legati al fatto che, in caso di cattura, queste persone possano raccontare un sacco di cose "interessanti" sul ruolo degli Stati Uniti e dei loro alleati nel conflitto. Non possono lasciare che questo accada. Dopo tutto, negare il loro legame con i terroristi sarà impossibile.
Questi combattenti sono ora supportati dall'Occidente. Per loro conto registrano i video che mandano su internet.
Per quanto riguarda i video sugli abitanti spaventati di Aleppo, che sarebbero affranti dalla disperazione per i successi dell'esercito siriano, posso dire che si tratta dell'ennesima menzogna. Ho visto con i miei occhi la vita dei siriani che si trovano nella zona di Aleppo sotto il controllo dell'esercito di Assad. In queste aree viene fatto tutto il possibile per fornire alle persone tutto il necessario. Allo stesso tempo nelle zone controllate dai terroristi sono state create condizioni al limite del sopportabile.
Alla gente sono state requisite le scorte alimentari, mentre le scuole e gli ospedali sono stati trasformati in negozi che distribuiscono armi prodotte negli Stati Uniti.
I tentativi di demonizzare le azioni della Russia in Siria fanno parte di una campagna di disinformazione. La Russia si trova in Siria su richiesta del governo, cosa legittima.
Ma cosa ci fanno gli Stati Uniti, la Francia, la Gran Bretagna e la Turchia? Nessuno ha chiesto il loro intervento. Perseguono i propri interessi.
Mi fanno indignare le notizie sulla presunta assistenza umanitaria occidentale ai siriani. Dove sono gli aiuti? L'ONU non ha inviato nessun carico aiuti umanitari in questo Paese, né ad Aleppo né a Damasco né in ogni altro luogo.
Il Pentagono dichiara che gli islamisti potrebbero essersi impossessati dei sistemi di difesa aerea a Palmira: una bugia. Mi trovavo a Palmira prima che finisse ancora sotto il controllo dei terroristi. Non c'erano sistemi di difesa aerea. Lo dico come testimone che con i propri occhi ha assistito alla liberazione di Palmira da parte dell'esercito siriano.
Quindi non escludo che in realtà questi sistemi siano stati forniti ai terroristi. Va notato che i jihadisti hanno già missili che permettono di abbattere velivoli. Ma i media occidentali per qualche motivo non si chiedono da dove siano arrivate queste armi.
Non credo alle lacrime dei media e dei politici occidentali che provano orrore per i bambini uccisi in Siria. Ho visto come un missile lanciato dai terroristi abbia colpito un ospedale in centro a Damasco. Allo stesso modo è stata distrutta una scuola in un quartiere tranquillo. Che hanno detto i media occidentali? Ovviamente nulla, silenzio assoluto.
Dove erano le loro lacrime quando bombardavano l'Iraq e la Libia? Il caos in Siria e nel Medio Oriente è a vantaggio degli Stati Uniti e dai suoi alleati per diversi motivi. Prima di tutto la regione è diventata un mercato redditizio per i produttori di armi. Un fattore altrettanto importante sono le ricche riserve di petrolio della regione.
Per quanto riguarda la recente votazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, quando Pechino si è unita al veto di Mosca sulla risoluzione di Aleppo, posso dire solo una cosa: grazie a Dio che nel Consiglio di Sicurezza ci sono Paesi come la Russia e la Cina. In caso contrario la Siria avrebbe avuto lo stesso destino della Libia.