"Basta sostenere la dittatura". In Honduras si protesta contro l'Ambasciata Usa
Circa 200 persone hanno protestato davanti la missione diplomatica statunitense in Honduras per il sostegno decisivo dato da Washington al presidente di destra Juan Orlando Hernández. Quest'ultimo è risultato vincitore di una clamorosa truffa elettorale del novembre scorso: il candidato dell'opposizione Nasralla era nettamente in vantaggio prima di un misterioso blackout che ha permesso di modificare l'esito delle elezioni e sancire un secondo colpo di stato nel paese dopo quello del 2009.
"Veniamo" davanti all'ambasciata degli Stati Uniti "per mettere le luci nel mezzo dell'oscurità di una dittatura che ha la protezione permanente degli Stati Uniti". A dichiararlo è il direttore dei gesuiti in Honduras, Ismael Moreno, presente durante la protesta.
Secondo le stime della stampa locale, circa 200 persone erano presenti con candele, slogan e musica di protesta prima della costruzione della missione diplomatica. Lo riporta Telesur.
"Fuori JOH (Juan Orlando Hernández)", " la dittatura cadrà, la dittatura cadrà", "assassini, assassini". Erano questi alcuni dei slogan dei manifestanti. facevano parte degli slogan urlati dagli honduregni.HONDURAS: Vigillia por la paz y el respeto a los Derechos Humanos, frente a Embajada de Estados Unidos. pic.twitter.com/SCGgwrpl0K
— Gilda Silvestrucci (@GildateleSUR) 29 gennaio 2018
Già nel 2009 gli Stati Uniti erano stati protagonisti di un colpo di stato che aveva estromesso l'ex presidente Manuel Zelaya, reo di voler aderire all'Organizzazione Alba bolivariana fondata da Cuba e Venezuela.