Chi è Gina Haspel, nuova direttrice CIA, coinvolta nella tortura di prigionieri?
Sotto l’amministrazione Bush ha lavorato all’implementazione del programma extragiudiziale che prevedeva la reclusione e l’interrogatorio di sospetti terroristi in diversi paesi del mondo
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha scelto Gina Haspel come nuova direttrice della Central Intelligence Agency (CIA), in sostituzione di Mike Pompeo, dirottato sulla poltrona di Segretario di Stato. In luogo di Rex Tillerson allontanato per forti divergenze con Trump.
Haspel, 61 anni, ha occupato fino ad oggi la carica di vicedirettore della CIA e ha trascorso gran parte della sua carriera nel servizio di intelligence statunitense lavorando in qualità di agente sotto copertura. Sotto l’amministrazione Bush ha lavorato all’implementazione del programma extragiudiziale che prevedeva la reclusione e l’interrogatorio di sospetti terroristi in diversi paesi del mondo.
Gina Haspel will become the first woman to hold the position of CIA director. pic.twitter.com/YJO9HprbD2
— Mark Cavitt (@MarkCavitt) 13 marzo 2018
Da un’indagine del Senato si evince che ‘Gina Doe’ - nome in codice utilizzato nei documenti della CIA - era presente in almeno due interrogatori cui sono stati utilizzati metodi di tortura: il sospetto di al Qaeda Abu Zubaydah e Abd al Rahim al Nashiri. Documenti rivelati successivamente evidenziano che Zubaydah è stato sottoposto per 83 volte alla tecnica di "annegamento simulato”. Il brutale waterboarding di cui Donald Trump ha pubblicamente tessuto le lodi, annunciando di voler introdurre «un inferno di cose peggiori del waterboarding».
La Haskel, inoltre, nel 2005 ha ordinato la distruzione di un centinaio di videocassette dove vi erano impresse le torture commesse dalla CIA in Thailandia. Una delle prigioni segrete create dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre. Le torture furono compiute durante interrogatori condotti contro presunti terroristi di al Qaeda.
La nomina è stata commentata anche dal noto whistlebowler Edward Snowden attraverso Twitter.
«La nuova direttrice della CIA ha ricoperto un ruolo chiave nelle torture dei sospetti e nell'insabbiamento di questa prassi. Il suo nome è in un documento top secret, in base al quale tutte le registrazioni devono essere distrutte, in modo da non finire al Congresso. Incredibile», allegando al commento un link che rimanda ad un articolo pubblicato sulla questione dal New York Times.
The new CIA director was a key part of the torture program and its illegal cover-up. Her name was on the Top Secret order demanding the destruction of tapes to prevent them being seen by Congress. Incredible. https://t.co/HjVHCPCbpo https://t.co/VamIGa1A8w
— Edward Snowden (@Snowden) 13 marzo 2018
L’articolo del quotidiano newyorchese riporta la già citata presenza della nuova direttrice della CIA nella prigione thailandese e la successiva distruzione dei nastri che provavano quanto avvenuto.
Snowden ha poi evidenziato - sempre attraverso un cinguettio sul popolare social network - che Gina Haspel non potrà recarsi tranquillamente in vista nei paesi dell’Unione Europea dove rischia di essere tratta in arresto.
«Interessante: la nuova direttrice della CIA Gina Haspel, che "torturava le persone", probabilmente non potrà recarsi nella UE per incontrarsi con i capi delle altre agenzie di sicurezza senza il rischio di essere arrestato per una denuncia dell'ECCHR (Centro europeo per i diritti costituzionali e umani — ndr) alla Procura tedesca».
Interesting: The new CIA Director Haspel, who "tortured some folks," probably can't travel to the EU to meet other spy chiefs without facing arrest due to an @ECCHRBerlin complaint to Germany's federal prosecutor. Details: https://t.co/7q4euQKtm7
— Edward Snowden (@Snowden) 13 marzo 2018
Bisogna notare, infine, che la nomina di ‘Gina Doe’ arriva nel febbraio del 2017. Pochi mesi dopo la chiusura della campagna elettorale di Donald Trump, durante la quale il tycoon newyorchese aveva espresso la volontà di ripristinare la pratica della tortura nei confronti di presunti terroristi. Una consuetudine abolita durante l’amministrazione Obama.