Dijsselbloem, perché il razzista in giacca e cravatta è più pericoloso

10563
Dijsselbloem, perché il razzista in giacca e cravatta è più pericoloso

di Giorgio Cremaschi*

Dopo le solite condanne di circostanza è già passato in giudicato lo scandalo dei  palazzi europeisti per le parole di di Joeroen Dijsselbloem. Costui è  il presidente dell'Eurogruppo, cioe l'istituzione che nella UE unisce i paesi che adottano l'Euro, e in un intervista ad un grande giornale tedesco ha spiegato cosa pensi dei popoli del sud Europa.

I popoli del Nord hanno il dovere della solidarietà con quelli del mezzogiorno, ma questi ultimi non possono continuare a chiedere aiuti e spendere i soldi in alcol e donne.

Questo ha detto e  pensiamo che questa sua concezione razzista lo abbia guidato quando è stato nel gruppo di comando della Troika che ha imposto i devastanti memorandum che hanno distrutto la Grecia. E  che con lo stesso modo di pensare ora pretenda dall'Italia tagli di bilancio perché il terremoto non giustifica. E pensiamo che la richiesta continua di privatizzazioni, tagli allo stato sociale, distruzione di diritti abbia la stessa motivazione di fondo.

È inutile che piangiate miseria voi popoli del sud, sappiamo benissimo che i soldi che noi virtuosi  del Nord vi regaliamo sono sperperati in bagordi.

Il signor Dijesselbloem è olandese, ma contrariamente a quanto si potrebbe credere non appartiene affatto al partito xenofobo di Wilders. Al contrario egli è un alto esponente della famiglia socialdemocratica europea, appartiene a quel partito laburista che nelle ultime elezioni è crollato, meritatamente, da 38 a 9 seggi. E immagino che sia proprio questa disastrosa sconfitta del suo partito che lo avrà convinto a dire ciò che ha sempre pensato, ma che nascondeva dietro i suoi inquietanti occhialini.



Così parlando a ruota libera il funzionario socialdemocratico ha rivelato il vero spirito che governa l'Unione Europea. Noi lo sapevamo già che i  proclami europeisti erano  tutta fuffa, dietro la quale si nascondeva la realtà delle politiche di austerità, massacro sociale, riarmo, imposte con intento coloniale in particolare ai paesi del sud del continente. Ora Dijesselbloem manifesta il suo razzismo in doppiopetto e così chiarisce cosa sia in  realtà la costruzione della Unione Europea, quale spirito la animi davvero.

Noi lo sappiamo che la realtà è quella delle parole indecenti del capo dell'Euro, ma vorremmo sapere cosa ne dicono gli europeisti. Continueranno nella loro ipocrisia su un'altra Europa, o si misureranno con la reale Unione Europea che  hanno di fronte, con  le sue  istituzioni ed il loro razzismo economico? Intanto noi diamo appuntamento alla manifestazione di Eurostop il 25 marzo a Roma. Lì risponderemo a Dijesselbloem e al potere europeo che la pensa come lui.
 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Trump-Zelensky, leggere la realtà di Marco Bonsanto Trump-Zelensky, leggere la realtà

Trump-Zelensky, leggere la realtà

Europa (e NATO) all'anno zero di Giuseppe Masala Europa (e NATO) all'anno zero

Europa (e NATO) all'anno zero

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia? di Paolo Desogus Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Dove eravate quando Schauble umiliava la Grecia?

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti di Geraldina Colotti Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Trump, la UE e il grande affare sulla pelle dei migranti

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'8 marzo e la CGIL di Francesco Santoianni L'8 marzo e la CGIL

L'8 marzo e la CGIL

La deriva di un continente in guerra di Giuseppe Giannini La deriva di un continente in guerra

La deriva di un continente in guerra

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA di Michelangelo Severgnini LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA

LIBIA: UN MOVENTE TACIUTO E’ UNA BUGIA INTERA

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

Studiare è da scemi! di  Leo Essen Studiare è da scemi!

Studiare è da scemi!

Il sonno della ragione genera mostri di Michele Blanco Il sonno della ragione genera mostri

Il sonno della ragione genera mostri

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX" di Giorgio Cremaschi Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Il 15 marzo alla larga dai "NO PAX"

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti