I legami della destra venezuelana con il Likud israeliano

I legami della destra venezuelana con il Likud israeliano

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di Fabrizio Verde

 

Il Procuratore Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Tarek William Saab, in un'intervista esclusiva concessa a LaIguana.TV, ha affermato che l'ultradestra venezuelana, in caso di vittoria alle elezioni presidenziali del 28 luglio, applicherà nel Paese sudamericano un piano di sterminio neofascista, identico o peggiore di quello attualmente applicato da Israele in Palestina.

Il capo della Procura della Repubblica (MP), a questo proposito, ha sottolineato che coloro che sostengono e promuovono la candidatura della Piattaforma Unitaria (PU), in particolare il candidato presidenziale Edmundo González Urrutia (leggi Maria Corina Machado), stanno cercando di ingannare gli elettori chavisti, facendo loro credere che, se raggiungeranno Miraflores, non succederà nulla.

"Queste persone stanno ingannando gli elettori attraverso un'intelligenza che non è nemmeno artificiale, ma piuttosto un'intelligenza brutale dovuta alla mediocre costruzione del loro discorso", ha dichiarato Saab durante una conversazione con il filosofo e comunicatore venezuelano Miguel Ángel Pérez Pirela.

"Popolo chavista, vieni, stai tranquillo, tutto sarà pace e amore. La controcultura hippie è diventata stupida accanto a questo falso discorso. E’ tutto così falso", ha aggiunto.

Secondo il dirigente bolivariano, lo scenario peggiore per il Venezuela si manifesterebbe se questo settore andasse al potere. "Queste persone, che hanno sostenuto tutte le situazioni cupe, luride, funeree e apocalittiche, gli omicidi, la guerra, l'odio e persino l'esacerbazione nei confronti del nostro popolo più umile, immaginate se andassero al potere", la sua riflessione.

"Lo dico qui, sarebbe identico o peggiore a quello che lo Stato di Israele sta facendo contro la popolazione di Gaza e Rafah. Sterminio fisico e distruzione non solo della persona in quanto essere umano”.

 

Vente Venezuela e Likud

A prima vista la forte denuncia di Saab può sembrare azzardata. Invece si tratta di una considerazione inquietante e legata alla realtà dei fatti. Correva infatti l’anno 2020 quando il partito di opposizione venezuelano, Vente Venezuela, rendeva noto di aver siglato attraverso la sua leader María Corina Machado, un accordo di cooperazione con il partito di destra israeliano Likud, al governo con Benjamin Netanyahu. Il Primo Ministro israeliano che sta indignando e inorridendo il mondo intero con la violenza genocida scatenata contro la popolazione civile di Gaza.

 

Vente Venezuela definiva questa decisione "un passo storico e molto importante".

 

Nel documento, firmato da Eli Vered Hazan, in rappresentanza della Divisione Relazioni Esteri del Likud, e da María Corina Machado, a nome di Vente Venezuela, entrambe le parti si impegnano a rafforzare le relazioni tra i popoli di Israele e Venezuela.

 

Le organizzazioni politiche annunciavano inoltre che la cooperazione comprende "questioni politiche, ideologiche e sociali, oltre a temi legati alla strategia, alla geopolitica e alla sicurezza", in modo che questa vicinanza diventi una "associazione operativa". Il tutto inquadrato nei valori occidentali a cui entrambe le parti aderiscono: libertà ed economia di mercato.

 

Riguardo all'annuncio, Vente Venezuela indicava che questo era un chiaro messaggio a Nicolás Maduro, presidente del Venezuela, ai venezuelani e al mondo, riguardo al consolidamento delle relazioni con alleati strategici per la “lotta” venezuelana, di fronte a minacce come quella dell'Iran.

Insomma, Vente Venezuela aveva in mente di agire come l’ultraliberista Javier Milei che appena arrivato al potere ha subito posto l’Argentina ai piedi dell’imperialismo statunitense e del sionismo israeliano. Arrivando addirittura a giustificare il massacro genocida perpetrato dai sionisti a Gaza. Tuttavia Vente Venezuela, nonostante sanzioni draconiane, golpismo e manovre oscure contro la Rivoluzione Bolivariana, è ancora relegato all’opposizione. E con buone probabilità vi resterà anche dopo il 18 luglio, data in cui sono previste le elezioni presidenziali venezuelane.

 

Il testo completo dell’accordo interpartitico è il seguente:

 

"In base a questo documento ufficiale, la Divisione Relazioni Estere del Partito Likud, rappresentata da Eli Vered Hazan, e il Partito Vente Venezuela, rappresentato da María Corina Machado, si impegnano a stringere un'alleanza tra i nostri due partiti per cooperare su questioni politiche, ideologiche e sociali, oltre a far progredire la cooperazione su questioni legate alla strategia, alla geopolitica e alla sicurezza, tra le altre, al fine di creare un partenariato operativo. L'obiettivo è quello di avvicinare il popolo israeliano a quello venezuelano e di promuovere insieme i valori occidentali che entrambe le parti sottoscrivono: libertà ed economia di mercato".

 

Il ven 14 giu 2024, 17:51 Fabrizio Verde <fabergreen80@gmail.com> ha scritto:

Il Procuratore Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Tarek William Saab, in un'intervista esclusiva concessa a LaIguana.TV, ha affermato che l'ultradestra venezuelana, in caso di vittoria alle elezioni presidenziali del 28 luglio, applicherà nel Paese sudamericano un piano di sterminio neofascista, identico o peggiore di quello attualmente applicato da Israele in Palestina.

 

Il capo della Procura della Repubblica (MP), a questo proposito, ha sottolineato che coloro che sostengono e promuovono la candidatura della Piattaforma Unitaria (PU), in particolare il candidato presidenziale Edmundo González Urrutia (leggi Maria Corina Machado), stanno cercando di ingannare gli elettori chavisti, facendo loro credere che, se raggiungeranno Miraflores, non succederà nulla.

 

"Queste persone stanno ingannando gli elettori attraverso un'intelligenza che non è nemmeno artificiale, ma piuttosto un'intelligenza brutale dovuta alla mediocre costruzione del loro discorso", ha dichiarato Saab durante una conversazione con il filosofo e comunicatore venezuelano Miguel Ángel Pérez Pirela.

 

"Popolo chavista, vieni, stai tranquillo, tutto sarà pace e amore. La controcultura hippie è diventata stupida accanto a questo falso discorso. E’ tutto così falso", ha aggiunto.

 

Secondo il dirigente bolivariano, lo scenario peggiore per il Venezuela si manifesterebbe se questo settore andasse al potere. "Queste persone, che hanno sostenuto tutte le situazioni cupe, luride, funeree e apocalittiche, gli omicidi, la guerra, l'odio e persino l'esacerbazione nei confronti del nostro popolo più umile, immaginate se andassero al potere", la sua riflessione.

 

"Lo dico qui, sarebbe identico o peggiore a quello che lo Stato di Israele sta facendo contro la popolazione di Gaza e Rafah. Sterminio fisico e distruzione non solo della persona in quanto essere umano”.

 

Vente Venezuela e Likud

 

A prima vista la forte denuncia di Saab può sembrare azzardata. Invece si tratta di una considerazione inquietante e legata alla realtà dei fatti. Correva infatti l’anno 2020 quando il partito di opposizione venezuelano, Vente Venezuela, rendeva noto di aver siglato attraverso la sua leader María Corina Machado, un accordo di cooperazione con il partito di destra israeliano Likud, al governo con Benjamin Netanyahu. Il Primo Ministro israeliano che sta indignando e inorridendo il mondo intero con la violenza genocida scatenata contro la popolazione civile di Gaza.

Vente Venezuela definiva questa decisione "un passo storico e molto importante".

Nel documento, firmato da Eli Vered Hazan, in rappresentanza della Divisione Relazioni Esteri del Likud, e da María Corina Machado, a nome di Vente Venezuela, entrambe le parti si impegnano a rafforzare le relazioni tra i popoli di Israele e Venezuela.

Le organizzazioni politiche annunciavano inoltre che la cooperazione comprende "questioni politiche, ideologiche e sociali, oltre a temi legati alla strategia, alla geopolitica e alla sicurezza", in modo che questa vicinanza diventi una "associazione operativa". Il tutto inquadrato nei valori occidentali a cui entrambe le parti aderiscono: libertà ed economia di mercato.

Riguardo all'annuncio, Vente Venezuela indicava che questo era un chiaro messaggio a Nicolás Maduro, presidente del Venezuela, ai venezuelani e al mondo, riguardo al consolidamento delle relazioni con alleati strategici per la “lotta” venezuelana, di fronte a minacce come quella dell'Iran.

Insomma, Vente Venezuela aveva in mente di agire come l’ultraliberista Javier Milei che appena arrivato al potere ha subito posto l’Argentina ai piedi dell’imperialismo statunitense e del sionismo israeliano. Arrivando addirittura a giustificare il massacro genocida perpetrato dai sionisti a Gaza. Tuttavia Vente Venezuela, nonostante sanzioni draconiane, golpismo e manovre oscure contro la Rivoluzione Bolivariana, è ancora relegato all’opposizione. E con buone probabilità vi resterà anche dopo il 18 luglio, data in cui sono previste le elezioni presidenziali venezuelane.

 

Il testo completo dell’accordo interpartitico è il seguente:

 

"In base a questo documento ufficiale, la Divisione Relazioni Estere del Partito Likud, rappresentata da Eli Vered Hazan, e il Partito Vente Venezuela, rappresentato da María Corina Machado, si impegnano a stringere un'alleanza tra i nostri due partiti per cooperare su questioni politiche, ideologiche e sociali, oltre a far progredire la cooperazione su questioni legate alla strategia, alla geopolitica e alla sicurezza, tra le altre, al fine di creare un partenariato operativo. L'obiettivo è quello di avvicinare il popolo israeliano a quello venezuelano e di promuovere insieme i valori occidentali che entrambe

le parti sottoscrivono: libertà ed economia di mercato".

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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