Il pubblico della Prima alla Scala non ha il problema del caro bollette

Il pubblico della Prima alla Scala non ha il problema del caro bollette

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Scusate se sono così venale, ma oggi che sta per scattare il caro bollette, con tante famiglie di lavoratori, pensionati, disoccupati, tante donne e tanti uomini che subiranno come una mazzata l’aumento di centinaia di euro di servizi essenziali per vivere, scusate se ora mi viene in mente il pubblico della Prima della Scala. Che sicuramente avrà differenze di tutti i tipi, ma una cosa in comune. Aver pagato 2500 euro per un posto in platea, di più nei palchi, dove sfoggiare abiti da decine di migliaia di euro.


Ecco, tutti costoro non hanno il problema del carovita, anzi per diversi di loro è un affare. Per questo sono tutti così entusiasti di Draghi, la cui ripresa economica va tutta ai profitti dei ricchi.


Una politica economica ed un governo che non bloccano le tariffe, che non vogliono il salario minimo, che non fanno nulla per fermare licenziamenti e schiavismo, ricevono certamente gli applausi del foyer della Scala, ma meritano i fischi di chi guadagna in un anno quello che i ricchi spendono per farsi vedere eleganti alla Prima.

È una società di classe sempre più sfacciata quella in cui viviamo, sottoposta alla dittatura profitto. Contro la quale oggi più che mai bisogna ribellarsi.

Giorgio Cremaschi

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