Il Venezuela respinge le ingerenze del vicepresidente statunitense Joe Biden
La mossa del vicepresidente Usa ha l'obiettivo di alimentare la violenza e l'estremismo nel paese sudamericano
Ancora una volta il Venezuela è costretto a chiedere il rispetto della propria sovranità a causa delle ingerenze degli Stati Uniti d’America in propri affari interni. Il governo a stelle e strisce è intervenuto sulla situazione venezuelana attraverso il vicepresidente Joe Biden, che ha accusato il governo presieduto da Nicolás Maduro di applicare «tattiche repressive che violano la propria costituzione, e che infrangono la Carta Democrática Interamericana».
L’esponente del Partito Democratico statunitense durante la XX conferenza annuale della Banca di Sviluppo d’America, il governo venezuelano non «può ignorare» la voce di chi richiede il referendum revocatorio. Una richiesta che suona ancora più strana in quanto proveniente da un uomo politico nel cui paese tale istituto non esiste, e la cui democraticità è piuttosto dubbia.
Pronta è stata la risposta del governo bolivariano, che attraverso il Ministro degli Esteri Delcy Rodriguez, ha affermato che «la Repubblica Bolivariana del Venezuela respinge le insolenti e ingerenti dichiarazioni del vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden».
Dichiarazioni che «offendono e aggrediscono il popolo del Venezuela - spiega Rodriguez - una Repubblica indipendente e sovrana, impartendo ordini e istruzioni».
Il Ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana ha infine denunciato che Joe Biden con questa improvvida mossa ha l’obiettivo di alimentare la violenza e l’estremismo nel paese sudamericano, a scapito di pace e stabilità in Venezuela.