La corsa verso l'Ottocento: il capitale occidentale e la guerra continua

La corsa verso l'Ottocento: il capitale occidentale e la guerra continua

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Faccio una premessa: malgrado ci siano tante pagine dedicate alla Cina, il mio libro "Piano contro Mercato" vuole parlare del nostro Paese.

Non faccio altro che dire che diversi istituti economici cinesi sono stati ripresi dal modello italiano della Prima Repubblica. Era marcia? Non so. Anch'io contestavo, ma avevo ben presente che una sanità e una scuola (compresa l'Università) universale, pensioni dignitose ed età pensionabile accettabile, imprese pubbliche, banche pubbliche, relazioni con i paesi mediterranei superassero di gran lunga i fattori critici e le tragedie. Mio padre era operaio, 7 figli, 4 ci siamo laureati con le borse di studio date dalla Prima Repubblica. Io ho potuto studiare a Bologna avendo l'appartamento, buono spesa e mensa a mille lire. In più facilmente ho trovato un lavoro part-time e sono riuscito a laurearmi in tempo.

Ritenevo nel 1992 che si stessero attaccando non già i politici (era una scusa) ma i pilastri socio-economici frutti del compromesso costituzionale del 1948. Ora, l'altro giorno, l'economista di Milano Finanza Guido Salerno Aletta ha scritto che non ci sono più i partiti che scrissero la Costituzione, per cui ora è carta straccia. Ecco, il mio libro parla di un passato, per parlare di modernità progressiva, in luogo della post-modernità regressiva degli ultimi 30 anni.

Il punto è questo: l'assalto al cielo posto dal movimento operaio occidentale, tra la fine degli anni sessanta e la metà degli anni settanta, pose il capitale verso un bivio. Cavalcare la modernità verso assetti di rapporti di lavoro, assetti socio-economici, assetti sociali corrispondenti al marxiano plusvalore relativo, o ricondurre la storia al passato.
 
La Trilaterale nel 1973 scelse questa via, il ritorno all'Ottocento.
 
In tal senso, il capitale, seppur dominante, perdeva la sua spinta rivoluzionaria che si era posta sin dal Cinquecento, poi celebrata nella Rivoluzione Francese. Perdeva le sue origini di rottura nella storia. Era il movimento operaio occidentale che si prese il monopolio della modernità. Gli fu tolto in nome di un ritorno ad origini quasi feudali nell'assetto sociale.
 
Ieri leggevo che Al Bano voleva l'apprendistato a 12 anni, come a dire la gente, figlia di operai o precari, non deve studiare. L'abbandono scolastico è un segno dei tempi. Il capitale ormai rappresenta quasi il feudalesimo, ha il dominio totale ma ci sono altre forme di modi di produzione capitalistico, ad esempio asiatico, che lo stanno erodendo.
 
Da qui guerra continua. Ecco perchè non ha più bisogno di forme di rappresentanza, deve succhiare sempre più per sopravvivere. E' un padre che si mangia i figli. Quasi disperato. La sua disperazione lo porta a questo. Per il resto i "politici" sono figuri, quasi come la corte di Versailles.

Pasquale Cicalese

Pasquale Cicalese

 

Economista. Ha aperto un canale telegram: pianocontromercato
 
 

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