La Russia interviene sul Venezuela: «I provocatori non otterranno sostegno»

Davanti alle ingerenze e l'attitudine golpista dell'opposizione venezuelana, la Russia ha fatto sentire la propria voce

11826
La Russia interviene sul Venezuela: «I provocatori non otterranno sostegno»



di Fabrizio Verde
 

La situazione in Venezuela è sempre incandescente: l’opposizione che ha la maggioranza nell’Assemblea Nazionale trama incessantemente per rovesciare il governo Maduro non facendo nulla per nascondere la propria attitudine golpista. Inoltre, adesso potrà contare sulla sponda di Rex Tillerson, ex amministratore dell’azienda petrolifera Exxon, fresco di nomina come Segretario di Stato nella nuova amministrazione Trump, che immediatamente ha dichiarato di voler favorire una «transizione alla democrazia» in Venezuela. 

 

In realtà la transizione a cui punta Tillerson è quella del petrolio venezuelano verso gli Usa, visto che la patria di Chavez e Bolivar possiede le riserve di petrolio maggiori al mondo. 

 

In questa situazione ha fatto sentire la propria voce la Russia: il ministero degli Esteri lo scorso 20 di gennaio ha emesso un comunicato dove esprime preoccupazione per le manovre destabilizzanti. Nel comunicato della cancelleria russia viene sottolineato come l’Assemblea Nazionale sia controllata «dall’ala radicale dell’opposizione anti-governativa», che ha aumentato la «retorica aggressiva». 

 

Nel documento si guarda con preoccupazione alla possibilità che la chiamata alla violenza dell’opposizione possa seminare violenza e provocare vittime. Come avvenne nel 2014. 

 

Insomma, il classico scenario da «rivoluzione colorata», ossia una vera e propria insurrezione pianificata a tavolino ma camuffata da insurrezione popolare contro un governo inetto e corrotto. Un copione già visto in Venezuela nel 2014, quando attraverso il piano conosciuto come ‘La Salida’ si voleva rovesciare il legittimo governo. Per non tornare troppo indietro nel tempo al 2002, quando si verificò un golpe ai danni del Comandante Hugo Chavez, poi tornato al potere grazie alla forte reazione popolare. Il ministero russo ha infatti parlato di una scenario che per il Venezuela «sfortunatamente non è nuovo».  

 

«Le azioni volente - segnala la Russia - non risolveranno i problemi, ma condurranno verso una maggiore divisione della società, porteranno più intolleranza, scontri violenti e destabilizzazione nella regione». 

 

Nel documento russo si evidenzia: «I provocatori dovevo capire che non otterranno sostegno». Visto che le loro azioni vanno anche a cozzare con le aspirazioni del popolo venezuelano che vuole «trovare soluzioni, anche complicate, non un confronto violento».  

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Trump, Musk e le "primavere americane ed europee" di Giuseppe Masala Trump, Musk e le "primavere americane ed europee"

Trump, Musk e le "primavere americane ed europee"

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi   Una finestra aperta Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Volkswagen, BMW e Cina: il 2025 inizia con importanti accordi

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo di Francesco Erspamer  Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Non è solo Facebook.. E' lo specchio del mondo che ci stanno imponendo

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali di Paolo Desogus Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga di Francesco Santoianni L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

L'agenzia di stampa finanziata dall'UE e le "previsioni" di Baba Vanga

Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano di Raffaella Milandri Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano

Tu vuo’ fa’ il Nativo Americano

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio di Marinella Mondaini Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Transito di gas russo dall'Ucraina: l'UE ad un bivio

Governo italiano: patrioti o globalisti? di Giuseppe Giannini Governo italiano: patrioti o globalisti?

Governo italiano: patrioti o globalisti?

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE di Gilberto Trombetta 710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE

710 GIORNI DI CROLLO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE SPIEGATI FACILE

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione di Michelangelo Severgnini La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La politica turca in Siria: traiettoria di collisione

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti