Macron come Luigi XV: la russofobia torna di moda nelle corti parigine...

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di Danilo Della Valle

Il famoso "meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio" non è passato nemmeno per la testa al Presidente Macron quando alla domanda di una giornalista russa sul perchè durante la corsa all'Eliseo il neo eletto Presidente abbia letteralmente espulso dal suo quartier generale i giornalisti accreditati di Russia Today e Sputnik, lo stesso ha risposto: “Quando gli organi di stampa diffondono contro verità infamanti, non sono più giornalisti, ma organi di propaganda. Russia Today e Sputnik sono stati organi di propaganda durante questa campagna elettorale, hanno più volte prodotto contro verità contro la mia persona e la mia campagna, quindi ho ritenuto di non lasciargli spazio, ve lo confermo, nel mio quartier generale”.

Il tutto è avvenuto durante l'incontro tra il Presidente francese Macron e il Presidente della Federazione Russa Putin che infastidido da questa accusa diretta, visto che le due testate sono finanziate dal Cremlino, ha glissato replicando che "La Russia non ha mai tentato di influenzare il voto francese".

Nonostante il tentativo di spegnere il fuoco del Presidente russo Vladimir Putin però la polemica si è accesa e proprio la tv Russia Today ha replicato alle parole del leader di "En Marche!" con un editoriale nella versione inglese a cura dell'americano Robert Bridge che ha risposto in maniera molto dura alle accuse di Macron : "Il Presidente della Francia ha assesstato un duro colpo al mondo del giornalismo. La sua caccia alle streghe nei confronti della nostra testataè stata priva di fondamento. D'altronde non possiamo sottovalutare l'isteria di massa indotta dai media occidentali al fine di demonizzare la Russia. Nonostante il bombardamento quotidiano di notizie false sulla Russia, sarebbe incoraggiante sapere che almeno i capi di Stato fossero immuni da questa sfacciata propaganda. Purtroppo non sembra esser questo il caso del Presidente francese che costituisce un precedente pericoloso che può toccare anche gli altri leader europei che potrebbero esser tentati dal giocarsi la "carta russa" in periodo di elezioni".

Allo scrittore americano Bridge ha fatto eco la direttrice di RT, Margarita Simonyan: "E' deludente che una conversazione inziata in maniera cordiale e produttiva tra i leader di Russia e Francia abbia preso questa piega. Macron bolla come false tutte le notizie che non sono in accordo con la sua visione, questo è molto pericoloso perchè minaccia la libertà di espressione e quella del giornalismo".

Lo stesso ministro degli Esteri russo Lavrov è intervenuto sulla polemica lanciata da Macron. L'impassibile Lavrov ha denunciato che le dichiarazioni di Macron non sono altro che il frutto della campagna antirussa cominciata dall'ex Presidente Usa Barack Obama e che, per inerzia, ha visto protagonisti in un secondo momento altri Paesi Europei. Il Ministro russo ha inoltre dichiarato che Macron, come gli altri "accusatori" della Russia, durante questi mesi non hanno prodotto alcuna prova che avvalori le loro tesi, e che quindi si tratta solo di una propaganda anti russa come avviene da secoli.

Eh già, perchè la russofobia parte da molto lontano nel tempo e la Francia ha contribuito in maniera essenziale a propagandarla fornendo alla "causa" due temi principali: il mito dell'espansionismo e quello del dispotismo orientale. Fin dai tempi di Luigi XV e poi anche nell'età dei lumi con gli intellettuali liberali della Restaurazione, la Russia ha rappresentato il pericolo, la barbarie alla quale la "civiltà" europea doveva opporsi.

Fino ad arrivare al Novecento quando alla russofobia classica si è aggiunta la paura dell'uguaglianza, dei contadini e degli operai....la paura del socialismo e della comune russa. E da allora ancora di più la propaganda anti russa dei privilegiati, dei possidenti, dei liberali e dei conservatori si è scatenata con forza contro la dispotica, la barbara, l'asiatica Russia. Insomma, lo schema è sempre lo stesso e il liberal Macron non fa altro che seguirlo alla lettera, nonostante la storia dovrebbe insegnare che ai francesi in Russia non sia mai andata troppo bene...diceva un tedesco barbuto : "Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i più grandi avvenimenti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa"...

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