Porto Rico, la dura realtà di una colonia nel XXI secolo
«Porto Rico è una colonia economica degli Stati Uniti, le principali attività economiche sono tutte nordamericane»
Oltre il danno la beffa. E come se non bastassero gli insulti di Trump, arriva anche il completo abbandono. Queste è la dura realtà di Porto Rico. Una colonia nel 21° secolo. Infatti, in qualità di territorio non incorporato Porto Rico è dotato di una propria autonomia di governo ma non è né completamente indipendente né uno Stato degli Stati Uniti d'America.
I passaggi degli uragani Harvey, Irma e Maria, hanno provocato morti e devastazioni in Texas, Florida e Porto Rico. Ma l’intervento del governo federale a stelle e strisce è stato molto diverso. Come racconta un articolo comparso su Hispantv.
Martín Pastor racconta l’incredibile condotta dell’amministrazione Trump che «ha impiegato oltre un mese per approvare gli aiuti all’isola, nonostante le continue richieste di aiuto avanzate dalle autorità». Senza poi dimenticare la posizione ufficiale del presidente nordamericano «che riassume bene come Washington guardi alla situazione portoricana».
Secondo le cifre diffuse dall'Agenzia Federale di Gestione delle Emergenze (FEMA), per Houston, sono stati approvati 1300 milioni di dollari di assistenza individuale - fondi per coprire i costi di ricostruzione di case e proprietà privata - in Florida 879 milioni mentre per Puerto Rico 123 milioni, anche se il suo territorio è stato devastato nella sua interezza. Ciò significa che per i 3,5 milioni di abitanti, l'isola riceverà solo tra il 10 e il 15% del bilancio stanziato per gli Stati colpiti.
«Porto Rico è una colonia economica degli Stati Uniti, le principali attività economiche sono tutte nordamericane, quelle dei portoricani hanno chiuso perché non potevano competere con Walgreens Pharmacies, CVS Pharmacies, negozi di Home Depot, McDonalds, Burger King , Polli Kentucky», ha spiegato Lajos Szaszdi León, analista internazionale e membro dell’Istituto per le Relazioni Internazionali di Porto Rico.
E per questo motivo, l'indipendenza non è mai stata un’opzione per il governo degli Stati Uniti. Come ogni altra relazione coloniale, l'isola è stata usata per beneficiare degli interessi economici del potere imperiale.