Joseph Tobji, vescovo maronita di Aleppo: ‘Le cinque cose che voi occidentali dovreste fare immediatamente per porre fine alla guerra in Siria’
Il Vescovo maronita di Aleppo, Joseph Tobij, è intervenuto ieri in conferenza stampa alla Camera dei Deputati alla presenza anche di Manlio Di Stefano, capogruppo della Commissione Affari Esteri del M5S, e Alberto Negri, giornalista de il Sole 24 Ore.
“Anzitutto voglio dire con forza: basta con la guerra”.
“Vivo nella parte Ovest di Aleppo. Viviamo con la morte, ogni giorno razzi, colpi di mortaio e di cannone, cecchini. I terroristi sparano ovunque. Quando riceviamo questi attacchi, non possiamo chiamare ribelli chi li compie. Solo in quest’ultima settimana abbiamo avuto 75 morti e 180 feriti. Ieri è stata colpita l’università, con tante vittime, Tutti i giorni ci sono funerali. Anche stando a casa non si è sicuri: ti crollano gli edifici in testa. Aleppo è la seconda città della Siria vi abitavano 4 milioni di persone, ora è semidistrutta (le nostre due chiese maronite non ci sono più, tante moschee, ospedali, case, fabbriche, negozi sono in macerie.
“La corrente elettrica, spesso non l’abbiamo, va avanti così da quasi 5 anni., Senza elettricità è tutto fermo, né si lavora. Da 5 anni inoltre la centrale idrica è nelle mani dei terroristi. L’acqua spesso non ci arriva. Così è normale fare le code per riempire delle taniche ai pozzi, e poi, anche le persone anziane le devono portare su in casa. Le code, si fanno sotto i razzi…
C’è una grande povertà, dovuta alla guerra e anche alle sanzioni.
Si parla tanto di assedi: la parte Ovest è stata tante volte sotto assedio, l’unica strada bloccata dai gruppi armati, allora non arrivava niente, niente.
Le malattie fisiche e anche psichiche sono numerose, in quella situazione in cui tutti sono in attesa del proprio turno…di morire…
Ma i media parlano delle sofferenze dei nostri fratelli della parte Est, ma non delle nostre. Mostrano un povero bambino tirato fuori dalle macerie ma non tanti altri bambini uccisi o mutilati dai gruppi armati nella nostra zona.
SOTTOLINEO CHE NON E’ UNA GUERRA DI RELIGIONE. E La religione è strumentalizzata.
La guerra fomenta l’emigrazione. Siamo ormai senza giovani, senza futuro. Chi ricostruirà il paese? Cosa sarà la Siria fra 30 anni? Sarà di un solo colore?
ECCO QUELLO CHE CHIEDIAMO, PERCHE’ FINISCA LA GUERRA:
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Basta vendere armi
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Bloccare il flusso di terroristi attraverso la frontiera turca
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Basta pagare gli stipendi ai terroristi
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Togliere le sanzioni economiche, immorali.
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Aiutateci a costruire vita. A favorire riconciliazione e accordi fra etnie e gruppi religiosi". Mons. J. Tobij