Venezuela: il lavaggio del cervello del mainstream per costruire il pensiero unico
Intervento della giornalista Geraldina Colotti
di Geraldina Colotti
Come si fa informazione di guerra per costruire il "pensiero unico" (o meglio il frullato di cervelli...).
Prendete le agenzie stampa che parlano del Venezuela: una sfilza, da oltre cinque settimane. Tutte, rigorosamente tutte, entusiasticamente proiettate a decantare marce, marcette, marciume dell'opposizione venezuelana, ovviamente condite in salsa "democratica".
Oggi, tocca alla "marcia delle donne vestite di bianco", capitanate dalla "fake-woman" Lilian Tintori, del partito fascista Voluntad Popular. Com'è nello stile delle "rivoluzioni colorate", loro saranno inquadrate con le mani alzate. Dietro, come sempre, arriveranno gli squadristi incappucciati a cui Freddy Guevara va a stringere la mano.
Ma si vedranno solo gli idranti che cercano di allontanarne il fuoco e i "falsi positivi mediatici" per accusare "la dittatura". Che la signora "a tutto video" sia una fan di Donald Trump non sembra turbare gli ex obamisti di casa nostra.
Ma c'è oggi anche un'altra marcia, in Venezuela: quella delle donne chaviste. Sfilano per la difesa del socialismo, dei diritti delle donne e contro i femminicidi politici, che le destre foraggiano per mano dei loro paramilitari.
A tutte le compagne e i compagni: Scegliete la piazza, quando il gioco si fa duro, il campo dei "ni-ni" non aiuta a capire, anzi fa i danni peggiori.