Venezuela: l'opposizione vuole violenza non elezioni
di Luis Pino - teleSUR
Il gruppo dirigente dell’opposizione venezuelana vuole giungere al punto di non ritorno. Cioè, prendere il potere attraverso la forza, per restaurare il neoliberismo nella identica forma in cui fu imposto al popolo dalla IV Repubblica. Per questo motivo non cessano gli sforzi per rovesciare il presidente Nicolás Maduro e liquidare il socialismo, bolivariano e chavista.
Da un lato, il governo statunitense è, apertamente, nemico del governo venezuelano, con l’uscente assassino di massa e premio Nobel per la Pace, Barack Husseín Obama o con il conservatore, imprenditore bancarottiere Donald Trump, fino a quando non tornerà a rubare le risorse energetiche del Venezuela. Dall’altro, la dirigenza della destra venezuelana, oltre alla Conferenza Episcopale Venezuelana (CEV), e gli impuniti e delinquenti rettori universitari annidati nella AVERU, sono dei prezzolati del governo statunitense, ragion per cui, lavorano in tutti i modi, anche impensabili, dai pulpiti, i confessionali, le università, l panetterie, ospedali e cliniche, con l’appoggio dei mezzi di comunicazione privati, per rovesciare il Presidente Nicolás Maduro e liquidare la rivoluzione bolivariana, socialista e chavista.
In questo senso, per meglio dire, in questo pandemonio, vi sono forti evidenze che l’opposizione venezuelana non vuole le elezioni, perché le sue azioni non sono ingenue e al suo interno, nonostante i tanti corrotti, gli imprenditori ladroni e i dipendenti da sostanze stupefacenti, vi sono anche dei veri e propri geni del male, che pensano e calcolano, nulla di buono. Questo ci porta a supporre che essi siano coscienti di stare al margine della legalità, che gli inganni utilizzati per ottenere la maggioranza nell’autodissolta Assemblea Nazionale, gli si sono ritorti contro. Visto che anche i tanti che insultavano il Presidente Nicolás Maduro, per le conseguenze e i disagi derivanti dalla guerra economica, adesso dicono apertamente che Nicolás Maduro ha saputo resistere agli attacchi di questi delinquenti. Viene percepito con maggiore forza il sostegno di base al governo che torna a palesarsi nelle piazze e nel linguaggio spontaneo della maggioranza della popolazione venezuelana.
A preoccupare, sono le intenzioni malvagie e l’agenda occulta, di morte, di cui è portatrice questa opposizione, con la benedizione del Vaticano, ragione per la quale non desiderano un dialogo aperto e sincero con il governo rivoluzionario, oltre a mantenersi in contumacia con una lunga lista di reati e crimini dell’autodissolta Assemblea Nazionale. Continuano ad annunciare rovesciamenti e cambi di governo, senza nemmeno perdersi la briga di legalizzare ogni frazione della MUD. Senza una completa legalizzazione di quelli che non esistono come partiti politici, gli sarà impossibile partecipare alle prossime elezioni amministrative. A causa delle frodi commesse di recente, il megapartito della destra, la MUD, è sospesa da ogni partecipazione politico-elettorale, fino all’uscita della prossima sentenza, che dovrebbe sancire la sua eliminazione come partito politico.
Siamo quindi di fronte a un gruppo di criminali che ha già assassinato dei chavisti, ogni volta che vuole «placare la sua furia», come ordinato da Capriles nel 2013, restando impunito, come ogni fascista che possiede denaro e potere, così come ha successivamente fatto Leopoldo López, «fino a quando non cadano quelli che ci stanno governando», secondo le sue minacciose parole.
Questi criminali ora pianificano di regionalizzare il loro terrorismo, attentando contro i cittadini e contro i governatori bolivariani, socialisti e chavisti, oltre a invadere gli ospedali per montare show mediatici per Globovisión e CNN.
Hanno già cominciato a colpire il Popolo nelle nostre regioni, con la guerra economica che stanno acutizzando attraverso l’aumento dei prezzi speculativi, facendo esplodere deliberatamente l’iperinflazione, oltre alle carenze programmate, la scarsità deliberata. Con questa formula del crollo economico, l’opposizione spera di creare l’ambiente giusto per l’anarchia e il caos, per imporre la restaurazione della IV Repubblica. Al Popolo e al governo rivoluzionario, non resta che affrontarli apertamente con un’offensiva economica, politica e legale. Indietro non si torna.
(Traduzione dallo spagnolo per l’AntiDiplomatico di Fabrizio Verde)