Ue. Nessun accordo su un meccanismo condiviso di salvataggio delle banche
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I ministri delle finanze europei non hanno raggiunto un accordo su un meccanismo condiviso di salvataggio delle banche dopo oltre 12 ore di trattative conclusosi nelle prime ore di sabato mattina. Come riportano il Wall Street Journal ed il Financial Times nell'ampia trattazione della materia che forniscono oggi, c'è stato un consenso di massima sul fornire una protezione maggiore sui depositi degli individui e delle piccole e medie imprese, anche se superiori ad i 100 mila euro. L'idea di fondo resta quella di spostare il peso dei fallimenti finanziari dal settore pubblico a quello privato.
Le divisioni sono però emerse sul livello di flessibilità all'interno della struttura, in particolare in relazione al ruolo che continueranno a svolgere i regolatori nazionali e dove trovare i fondi per l'attuazione delle ristrutturazioni bancarie. Un gruppo di paesi guidato dalla Germania continua ad insistere sulla creazione di una serie di regole rigide, dato che le autorità nazionali non hanno ampi poteri sulle perdite sulle equity ed i proprietari dei titoli obbligazionari in caso di collasso bancario. Ma un numero maggiore di paesi, guidati dalla Francia e da molti paesi al di fuori dell'area euro, chiedono maggiore flessibilità in mano agli stati sulle singole situazioni. “Non riesco a capire perché i paesi dell'euro vogliano spingere gli altri in un sistema che è insostenibile per il resto dell'Europa”, ha dichiarato il ministro delle finanze svedese Borg al Financial Times.
Le trattative riprenderanno mercoledì all'inizio del Consiglio europeo decisivo per il futuro dell'Ue.