La Commissione UE ammette che la moneta unica porta disoccupazione e dramma sociale
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Il blog Zero Hedge torna ad occuparsi della crisi dell'euro-zona ed in particolare del suo “maggior fallimento”: per l'assenza della flessibilità del cambio - “un regalo alla Germania che si ritrova senza un costosissimo marco tedesco” - i paesi membri si trovano nell'impossibilità di svalutare per uscire dalla depressione. E nella crisi hanno avuto una sola scelta: la svalutazione interna, o deflazione salariale.
Già nel dicembre del 2012 Zero Hedge l'aveva previsto e sottolineato come “da un punto di vista macroeconomico l'austerità non è tanto una pratica per rallentare la crescita del debito (anche perché né la Spagna né l'Italia hanno ridotto il ritmo di emissione del debito), quanto invece una pratica per acquisire progressivamente competitività di prezzo rispetto alla Germania”. Ed allora la previsione di Zero Hedge era un crollo dei salari compreso fra il 30 e il 50 percento, per compensare l'assenza di svalutazione della moneta a livello del singolo Stato.
L'ammissione di questo immane fallimento sociale è arrivata da László Andor, della Commissione Europea, in un comunicato stampa intitolato "Al centro del rapporto annuale su occupazione e sviluppi sociali la necessità di affrontare i rischi della povertà lavorativa", che, si legge, “dimostra come le basi dei divari attuali siano state poste nel corso dei primi anni di introduzione dell'euro. […] Venuta meno la possibilità di svalutare la moneta, i paesi della zona euro che tentano di recuperare competitività sul versante dei costi devono ricorrere alla "svalutazione interna" (contenimento di prezzi e salari). Questa politica presenta però limiti e risvolti negativi, non da ultimo in termini di un aumento della disoccupazione e del disagio sociale e la sua efficacia dipende da molti fattori come il grado di apertura dell'economia, la vivacità della domanda esterna e l'esistenza di politiche e di investimenti che promuovano la competitività non di prezzo."
Non un blogger di nicchia o un euroscettico populista, ma queste parole, conclude Zero Hedge, provengono dal bastione stesso di ciò che è la più artificiale costruzione dei tempi moderni, l'"Europa unita".
Non un blogger di nicchia o un euroscettico populista, ma queste parole, conclude Zero Hedge, provengono dal bastione stesso di ciò che è la più artificiale costruzione dei tempi moderni, l'"Europa unita".
Per una traduzione completa dell'articolo di Zero Hedge si rimanda e si ringrazia Voci dall'estero