Monsignor Warduni: "Sembra che ci sia un complotto per svuotare dei cristiani non solo l’Iraq ma tutto il Medio Oriente"
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"Sembra che ci sia un complotto per svuotare dei cristiani non solo l’Iraq ma tutto il Medio Oriente. [....] L’Onu dovrebbe difendere i diritti dell’uomo e dei popoli, ma che fa? A noi cristiani iracheni quali diritti sono rimasti? E l’Europa, che parla tanto di diritti? L’America, poi, fa solo i suoi interessi. Il diritto internazionale dice che chi occupa un Paese ha il dovere di gestirlo e conservarlo. Gli Usa, invece, hanno occupato l’Iraq e l’hanno lasciato in condizioni peggiori di prima. D’altra parte, quando il Presidente di una grande nazione come la Francia concede la massima onorificenza a un personaggio come il ministro degli Interni dell’Arabia Saudita, vogliamo raccontarci che stiamo lavorando per la pace? E quando partono le bombe dagli aeroporti italiani, sempre alla volta dell’Arabia Saudita?». Lo dichiara il Patriarca della Chiesa cattolica caldea Louis Raphael I Sako in un'intervista su Famiglia Cristiana a Fulvio Scaglione.
Monsignor Shlemon Warduni, colui che più di tutti aveva profetizzato la devastazione del paese prima dell'invasione anglo-americana del 2002, manda un monito preciso: "basta fare i vostri interessi, cominciate a pensare ai nostri. Basta con il principio che dove c’è petrolio si bombarda e dove non c’è non si bombarda". A partire dalla divisione del paese in tre parti di cui si parla molto. "Sarebbe una disgrazia. L’Iraq deve restare unito, anzi: l’idea dell’unità dell’Iraq dovrebbe essere promossa nelle scuole fin dalle prime classi. Anche perché in un Iraq diviso quale sarebbe il posto per le minoranze? Noi cristiani, che siamo iracheni da millenni, da molto prima degli altri, dove andremmo a finire? Dietro certe idee ci sono interessi precisi, che non hanno certo a cuore il bene dell’Iraq".
Monsignor Shlemon Warduni, colui che più di tutti aveva profetizzato la devastazione del paese prima dell'invasione anglo-americana del 2002, manda un monito preciso: "basta fare i vostri interessi, cominciate a pensare ai nostri. Basta con il principio che dove c’è petrolio si bombarda e dove non c’è non si bombarda". A partire dalla divisione del paese in tre parti di cui si parla molto. "Sarebbe una disgrazia. L’Iraq deve restare unito, anzi: l’idea dell’unità dell’Iraq dovrebbe essere promossa nelle scuole fin dalle prime classi. Anche perché in un Iraq diviso quale sarebbe il posto per le minoranze? Noi cristiani, che siamo iracheni da millenni, da molto prima degli altri, dove andremmo a finire? Dietro certe idee ci sono interessi precisi, che non hanno certo a cuore il bene dell’Iraq".