"La Cina se provocata ancora reagirà: si rischia il punto di rottura presto"

L'AntiDiplomatico intervista il filosofo Andre Vltchek: "Russia e Cina stanno formando un incredibile muro difensivo per proteggere l'umanità dal terrorismo occidentale".

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"La Cina se provocata ancora reagirà: si rischia il punto di rottura presto"


di Alessandro Bianchi

Andre Vltchek* è divenuto celebre in Italia per essere il coautore insieme a Noam Chomsky del noto libro uscito in Italia l'anno scorso "Terrorismo occidentale" (Ponte alle Grazie). Documentarista, saggista, filosofo e intellettuale poliedrico, Vltchek è l'uomo cosmopolita per eccellenza, un "vero rivoluzionario" come ama definirsi lui. Negli ultimi anni con la sua macchina fotografica e il suo impegno straordinario contro le ingiustizie di questo pianeta ha girato ogni angolo della Terra e ripreso in lungo e largo il terrorismo occidentale, quello che ai nostri media piace censurare e alle nostre coscienze nascondere.
Dopo le interviste al grande giornalista australiano John Pilger e al noto drammaturgo statunitense John Steppling, abbiamo avuto l'onore e il privilegio di rivolgere ad un grande amico dell'AntiDiplomatico alcune domande sulla politica internazionale attuale.


L'intervista.

Partirei da una domanda brutale sulle campagne presidenziali statunitensi. Ma cosa è diventato questo Paese se come migliore candidato, in quanto meno pericoloso per la sopravvivenza del mondo, offre Donald Trump?

AV: Non è molto diverso oggi rispetto ai decenni, anzi secoli, passati. Fin dall'inizio della sua storia, i presidenti nord-americani (tutti di discendenza europea, naturalmente) hanno promosso schiavitù, campagne di sterminio contro le popolazioni indigene, guerre barbariche di aggressione contro Messico e altri paesi dell'America Latina, Filippine, etc. E' cambiato qualcosa da allora? Non mi sembra. Donald Trump è orrendo, ma è anche onesto nelle sue affermazioni. Clinton e Obama, grandi oratori, sono assassini di massa impuniti.

 
In un recente sondaggio oltre il 53% dei cittadini statunitensi si sono dichiarati contrari sia a Hillary Clinton che a Donald Trump. Per quanto tempo nell'immaginario collettivo continueremo a considerare gli Stati Uniti una democrazia? 
 
AV: “Democrazia”  non significa null'altro che il “potere del popolo” in greco. Non c'è nulla di democratico nelle configurazioni politiche attuali di Stati Uniti ed Europa. E non c'è nulla di democratico nel cosiddetto ”accordo globale” sotto il dominio occidentale imposto al resto del mondo. In occidente, le popolazioni stanno tollerando questo sistema politico malato, in cambio di privilegi enormi che hanno strappato sulla pelle di un Pianeta che devastano e di intere nazioni e continenti che stuprano. Al contrario, in Africa, Asia e altrove, le “non persone” non hanno scelta. 
 

Bernie Sanders era realmente il cambiamento che in molti in Europa hanno descritto?

AV: Bernie Sanders è come quei liberal del partito socialista tedesco durante la seconda guerra mondiale o come tutti coloro che farebbero tutto per i loro lavoratori e contadini, socialmente.... fino a quando i fondi arrivano dai paesi massacrati dal loro imperialismo. Sotto Bernie Sanders, i lavoratori occidentali starebbero molto meglio, ma il resto del mondo “i disgraziati del pianeta” dovrebbero ancora una volta pagare il conto. 
 
 
Cosa accadrebbe al mondo con una presidenza di Hillary Clinton?

AV: Nulla di eccezionale, nel senso che le vicende sarebbero sempre le stesse: rivoluzioni “colorate”, “ombrelli” o come le vogliamo chiamare, altri colpi di stato, “regime changes”, invasioni dirette, bombe, propaganda di guerra contro Cina, Russia, Iran, Sud Africa e quello che resta delle rivoluzioni dell'America Latina. Ci sarebbero centinaia di torture nei “centri segreti”, ma il tutto non sarebbe pubblicizzato al contrario di una presidenza Trump. 
Con Hillary, la terza guerra mondiale diventerebbe una possibilità concreta, ma come con un'altra amministrazione. Per rispondere, in estrema sintesi, alla domanda: business as usual.
 

Cosa ha provato quando ha visto Obama parlare recentemente ad Hiroshima e non chiedere scusa per quanto fatto dal suo paese, dichiarando poi quasi sarcasticamente - in quanto alla guida della prima potenza atomica del mondo - di auspicare un pianeta senza armi nucleare?
 
AV: Io sono abbastanza restio dall'ascoltare questi discorsi. Ma, si, per molti versi Obama è più disgustoso di altri presidenti, perché è intelligente e tutti noi “sappiamo che lui sa”. E' chiaramente disonesto, mente ed è chiaro.  Sarebbe per molti versi più tollerabile vedere George W. vomitare  sushi. Oppure vedere Trump dichiarare a Hiroshima che avrebbe usato le atomiche anche contro mezza Asia se fosse servito all'occidente per il mantenimento del dominio. Almeno sono onesti e nessuno avrebbe nutrito false speranze.

 
L'espansionismo sempre maggiore degli Stati Uniti arriverà ad un punto di rottura e collisione con la Cina?

AV: Si accadrà. Non ho alcun dubbio. La Cina è una delle più grandi culture della Terra ed ha immensamente sofferto per gli orrori del colonialismo e per le umiliazioni subite. La popolazione cinese è indignata. Indignata! Per decenni, nonostante tutto, ha cercato la pace con l'occidente. Sono, del resto, il paese più pacifico che esiste sulla terra e cosa hanno ottenuto in cambio? Insulti, provocazioni e intimidazioni. 
L'opinione pubblica occidentale dovrebbe comprendere un elemento essenziale sulla Cina: non importa quale propaganda europea o nord americana viene fabbricata sulla Repubblica popolare, la Cina è molto più “democratica” dell'Occidente. E' democratica nell'indirizzo che ha scelto da migliaia di anni per il suo sistema politico. I suoi governanti, non importa quali siano, hanno l'incarico di gestire l'autorità sulla popolazione a determinate condizioni. Se falliscono, vengono deposti. E il partito comunista cinese è particolarmente rispettoso dei desideri della maggioranza della popolazione cinese. Quando chiedono una riforme liberale,  il partito adempie. Quando vogliono più comunismo e combattere la corruzione, il governo cinese reagisce immediatamente. 
In questa fase storica, la popolazione cinese è oltraggiata e sta mandando segnali chiari a Pechino: “non soccombete di fronte all'occidente”. “Se lo fate, la nostra nazione soffrirà immensamente, e il resto del mondo sarà in polvere”. Lo capite: la popolazione cinese è lungimirante, l'occidente non può prenderla in giro. E sono ormai stufi dell'imperialismo occidentale. Questa volta, se provocato, il governo cinese avrà la pressione del suo popolo e risponderà per difendere la madreterra!

 
Anche se è la Nato che sta portando le sue installazioni sempre più a est, in Europa la nostra informazione alimenta un pericolo di una Russia aggressiva. A chi giova alimentare questo sentimento di russofobia?
 
AV: Naturalmente l'Impero! Naturalmente, i colonialisti occidentali! Con la Russia, vale quasi completamente il discorso fatto con la Cina: le persone sono ormai stufe dell'occidente e del suo imperialismo! Nella loro storia, i russi hanno combattuto le invasioni di francesi, scandinavi, britannici, nord-americani, tedeschi, polacchi, cechi e altri. Decine di milioni di russi sono morti combattendo, combattendo ogni tipo di colonialismo occidentale. Hanno sconfitto il nazismo e molto del nostro colonialismo. Naturalmente l'occidente non ha mai perdonato la Russia per questo. 
Non è solo la propaganda europea e nord-americana responsabile per la crisi attuale: sono anche le persone, i comuni cittadini, che vivono in occidente. 
Provo a spiegarvi perché. Per anni, la finta “sinistra” europea ha cercato di dipingere i cittadini europei come vittime dell'imperialismo Usa. E' assurdo. La stragrande maggioranza dei cittadini europei non è soddisfatto dell'accordo sociale che ha raggiunto. Vogliono di più, molto di più! I benefici , stipendi e privilegi per decenni e secoli sono stati però ottenuti con il saccheggio di altri parti del pianeta, con il loro sangue.
Non c'è alcuna solidarietà in occidente delle proprie vittime, e la recente crisi dei rifugiati ne è la prova diretta. Come Fanon e Sartre hanno scritto oltre 50 anni fa, ogni cittadino europeo è responsabile (e beneficia) dei genocidi e saccheggi senza quartiere.  La sola ragione per cui criticano gli Stati Uniti è perché lo considerano come un paese che offre “brutti accordi” alle sue masse, non perché rovina il resto del mondo! Che ipocrisia.
Quindi torniamo alla Russia, nonostante il suo grande flirt con il capitalismo e alcuni grandi predatori oligarchi, questo paese è ancora in grado di portare avanti la vecchia politica estera sovietica attraverso gli ideali dell'internazionalismo e logica. Anche all'interno, il Presidente Putin sta portando avanti a piccoli passi alcuni successi dell'epoca sovietica distrutti da un cretino e un gangster -  Gorbachev and Yeltsin. Non dimentichiamo che oggi in un recente sondaggio oltre il 50% dei russi rimpiange sia il socialismo che l'URSS. E il governo russo non è sordo a queste richieste. 
L'occidente, sia l'elite (in modo cosciente) che le persone ordinarie (inconsapevolmente) vogliono che la Russia venga disintegrata, esploda. Questo perché Mosca, ancora una volta, difende l'umanitarismo contro il resto del mondo. Se dovesse vincere, le elite perderanno il loro potere sul pianeta e i cittadini occidentali i loro privilegi; a quel punto il saccheggio si interromperà e un africano o un asiatico acquisterà lo stesso valore in termini di vita di un europeo o di un nord-americano. Un'ipotesi veramente “inaccettabile” per l'occidente.
La Russia e la Cina diventeranno sempre più due grandi alleati, come non lo sono stati durante la guerra fredda, e insieme non possono essere sconfitte, né militarmente, né economicamente o moralmente . L'Occidente può solo cercare di distruggerle internamente, attraverso orrendi trucchi, propaganda e bugie.
Accerchiata e provocata, la Russa sta ancora una volta costruendo un muro monolitico. La sua popolazione è pronta! Vogliono la pace. Ma se dovranno combattere per la loro sopravvivenza e per la sopravvivenza del mondo, lo faranno. Ancora un volta, due grandi nazioni, Russia e Cina, sono spalla a spalla, per sconfiggere il fascismo!  E' per questo che si odia la Russia. E' per questo che si odia la Cina. Stanno formando un incredibile muro difensivo per proteggere l'umanità dal terrorismo occidentale. 

 
Dall'avvento delle cosiddette primavere arabe, iniziate con il noto discorso di Obama all'Università del Cairo del 2009, il Mediterraneo orientale è divenuto una polveriera. Si è trattato di un piano esterno di distruzione pianificata di stati sovrani ostili a Washington, Libia e Siria in particolare, o reale ricerca di democrazia e libertà?
 
AV: Entrambi. I movimenti socialisti in Egitto, Tunisia e Bahrein, per esempio, erano concreti. Ho fatto un documentario sulle cosiddette primavere arabe e mi sono accorto di quanto complessa fosse la situazione. Ma mi è stato chiaro da subito come l'occidente abbia immediatamente infiltrato e deragliato le rivoluzioni, trasformando quello che era stato descritto.
Ricordate, l'occidente non aveva assolutamente alcun desiderio di democrazia e che le forze rivoluzionarie prendessero il potere. Perché? Basta che guardate i sondaggi: la maggioranza delle popolazioni arabe vede gli Stati Uniti e Israele (non certo Iran o Siria) come il grande pericolo del mondo. Potete immaginare se realmente nel mondo arabo fosse la democrazia a prevalere? I governi sarebbero dalla parte della Russia e della Cina, non certo dell'occidente. E butterebbero dalle finestre le elite “occidentali” che dominano i paesi.


E' giusto definire oggi Aleppo come la “Stalingrado della Siria” e “il cimitero dei sogni del fascista Erdogan” come ha dichiarato il presidente siriano Assad?
 
AV: Si è esattamente così. Aleppo, Homs.... Come ho scritto recentemente la Siria è la Stalingrado di oggi. 

 
Quale pensa sarà il futuro scenario per la Siria?
 
AV: I pianificatori occidentali stanno cercando di frammentare l'intero Medio Oriente. Lo hanno fatto in tante occasioni storiche. Ma questo è un nuovo capitolo: utilizzano come animali da soma le popolazioni arabe. Non c'è alcuna considerazione per la vita umana o interessi locali. E questo perché l'occidente, nonostante la sua retorica ipocrita non considera i non cristiani e i non bianchi come esseri umani. Uccidi milioni di persone e devasti cinque stati nell'area, se ti chiami occidente a chi interessa? 
 
 
Che ruolo giocano, secondo lei, le ONG dei diritti umani nel contesto internazionale attuale?

AV: Lo stesso termine ‘diritti umani' mi fa letteralmente impazzire. Dobbiamo ancora una volta tornare a  Fanon e Sartre... Ci hanno detto tutto. I diritti umani sono solo per gli “umani”, quindi per l'occidente. Per il resto del pianeta: i diritti umani sono usati per screditare governi giudicati non proni e ostili attraverso le ONG del settore. Chi parla dei diritti umani violati dall'Occidente? Europei e nord-americani hanno massacrato milioni di vite, circa un miliardo, per essere precisi. Saccheggiati, torturati e stuprati. Anche adesso mentre io sto parlando con voi, stanno uccidendo persone direttamente e indirettamente. Ma nessuno li considera, perché sono vittime non-bianche, quindi non umane, e, come risultato, non hanno diritti. 

 
14 anni fa, falliva il colpo di stato in Venezuela contro il presidente democraticamente eletto Hugo Chavez e iniziava l'uscita degli Stati Uniti dall'America Latina. Poco dopo, gli Usa invasero l'Iraq. Oggi che nel Mediterraneo orientale l'egemonia traballa, Washington utilizza tutte le sue armi note per tornare in America Latina. Ha ragione secondo Lei il Presidente Rafael Correa quando dice che siamo di fronte ad un nuovo Piano Condor nella regione? 
 
AV: Certamente! Il presidente Correa ha ragione, come quasi sempre. Questa è un nuovo, “finale” piano di aggressione dell'Impero in America Latina. Sono appena tornato dall'Argentina, Brasile e Paraguay: è orribile quello che sta accadendo. L'Impero cerca di finire sia i Brics che le rivoluzioni dell'America Latina.  

 
E se si, considerando anche quanto avvenuto in Brasile, Ecuador e Bolivia, quali tecniche vengono utilizzate oggi?

AV: Le stesse del passato. Le stesse tecniche utilizzate per esempio contro il Presidente Allende prima dell'11 settembre 1973.  L'occidente sta supportando, anche finanziando i media di destra, economicamente “le opposizioni”, incoraggia l'uscita di miliardi di capitali dai paesi da abbattere, lavora con le elite locali per creare “deficit”, “incertezza” e disperazione. Creano scandali di corruzione e supportano finti movimenti di “sinistra” che sono contro il governo. Le tecniche sono chiare.
 
 
Il futuro del mondo offre al momento due possibili binari: un unilateralismo statunitense, soprattutto in caso di presidenza Clinton, fatto di aree di "libero" scambio imposte in giro per il mondo sul Modello Nafta (il TTIP in Europa ad esempio), con milioni di poveri disperati prodotti e profitti per le multinazionali, e la distruzione pianificata con il caos di tutti i paesi che si ribellano a questa visione stile Libia e Siria; oppure un periodo di multilateralismo, rispetto della sovranità, autodeterminazione dei popoli e di pace se si dovesse rafforzare il progetto alternativo al Washington Consensus dei Brics e l'integrazione regionale dell'America Latina ideata e voluta da Chavez, Castro, Lula e Kirchner. Siamo lontani dalla realtà? E quale delle due visioni prevarrà?
 
AV: Ci sarà una grande battaglia per il futuro del mondo! I prossimi anni saranno molto delicati: se dovesse prevalere il secondo scenario ci vorranno almeno 50 anni di lotta contro l'imperialismo e il colonialismo occidentale. Dobbiamo essere onesti: il mondo non si è mai de-colonizzato. Sarebbe totale ipocrisia dire il contrario. Uno dei leit motiv ricorrenti nei circoli liberal occidentale è che siamo tutti vittime del capitalismo. Non sono d'accordo. Questo capitalismo globale selvaggio è solo uno dei sotto-prodotti della cultura dominante occidentale che è razzista, brutale e che mira al controllo totale del mondo. Il mondo è ancora dominato dai dogmi occidentali bianchi, cristiani su principi primitivi e fondamentalisti. 
La verità deve essere detta chiaramente. Se l'occidente insiste, se mantiene il pugno teso, ci sarà una lotta e le forze dell'internazionalismo, dell'umanitarismo e della solidarietà si ribelleranno e o saranno vittoriose o presto non ci sarà più nulla per la razza umana.


*Andre Vltchek è un filosofo, romanziere, regista e giornalista d’inchiesta. Ha seguito guerre e conflitti in dozzine di paesi. I suoi libri più recenti sono “Exposing Lies of the Empire”  [Smascheramento delle menzogne dell’Impero] e “Fighting Against Western Imperialism” [Lotta contro l’imperialismo occidentale]. La sua discussione con Noam Chomsky “On Western Terrorism” [Sul terrorismo occidentale]. Point of No Return [Punto di non ritorno] è il suo romanzo politico acclamato dalla critica. Oceania – un libro sull’imperialismo occidentale nel Pacifico meridionale. Il suo libro provocatorio sull’Indonesia: “Indonesia – The Archipelago of Fear” [Indonesia, l’arcipelago della paura]. Andre realizza documentari per teleSUR e Press TV. Dopo aver vissuto per molti anni in America Latina e in Oceania, Vltchek attualmente risiede e lavora in Asia Orientale e in Medio Oriente. Può essere raggiunto sul suo sito web o su Twitter

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