"I greci non sono i veri greci". Il tedesco Welt passa al razzismo e alla permanenza nell'Ue solo per DNA
Nella “trattativa” con la Grecia e la zona euro siamo passati ad una nuova fase: l'aspetto razzista della purificazione di chi può o meno restare
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Die Welt, il giornale tedesco conservatore più vicino al partito di Angela Mekel, spinge per la cacciata della Grecia dalla zona euro. Qusto ormai è noto. Quello che non era ancora di opinione pubblica è che vengano utilizzate ormai non solo questioni economiche, ma da adesso anche storiche. Razziali perfino. Il quotidiano scrive: “I greci hanno già distrutto una volta l'ordine economico”. Affermando che gli attuali greci non sono discendenti diretti della civiltà ellenica ma “un mix di turchi, slavi, bizantini e albanesi”, con quest'articolo il giornale conservatore fa sue le teorie razziste, utilizzate già dal nazismo, di Jakob Philipp Fallmerayer, xenfobo e slavofobo, che aveva inventato la teoria “i greci non sono i veri greci”.
Fallmerayer in Geschichte der Halbinsel Morea während des Mittelalters ha affermato che la popolazione ellenica è stata sostituita durante il periodo delle migrazioni da popolazioni slave (350-800 AD).
“La razza degli elleni è stata spazzata via in Europa. La bellezza fisica, l'intelligenza intellettuale, armonia e semplicità, arte, competizione […] anche il nome sono scomparsi dalla superficie del continente…. Nemmeno la minima goccia di sangue ellenico scorre nelle vene della popolazione cristiana oggi presente in Grecia”, scriveva Fallmerayer.
La “teoria” non accademica di Fallmerayer aveva uno scopo politico chiaro: come sostenitore della RealPolitik degli Asburgo perseguiva il desiderio dell'impero austriaco di espansione al sud e contrastare gli interessi russi nell'aerea. La teoria di Fallmerayer fu chiaramente particolarmente utilizzata dalla propaganda nazista nell'invasione dell'Asse della Grecia (1941–1944) durante la seconda guerra mondiale.
“La razza degli elleni è stata spazzata via in Europa. La bellezza fisica, l'intelligenza intellettuale, armonia e semplicità, arte, competizione […] anche il nome sono scomparsi dalla superficie del continente…. Nemmeno la minima goccia di sangue ellenico scorre nelle vene della popolazione cristiana oggi presente in Grecia”, scriveva Fallmerayer.
La “teoria” non accademica di Fallmerayer aveva uno scopo politico chiaro: come sostenitore della RealPolitik degli Asburgo perseguiva il desiderio dell'impero austriaco di espansione al sud e contrastare gli interessi russi nell'aerea. La teoria di Fallmerayer fu chiaramente particolarmente utilizzata dalla propaganda nazista nell'invasione dell'Asse della Grecia (1941–1944) durante la seconda guerra mondiale.
Nell'Europa in cui la Francia blocca la sua frontiera in violazione di ogni criterio di umanità e di legalità siamo quindi passati ora alla fase ultima, quella più pericolosa: la permanenza solo per DNA. La tesi di WELT e quindi del CDU implica che a parte il destino della Grecia, anche turchi, slavi (molti sono dentro e quindi espulsi?), albanesi non dovrebbero farne parte, non hanno il sangue per farne parte.
Nell'articolo in questione del Welt, gli autori fanno riferimento alla Battaglia di Navarino del 1827, durante la guerra di indipendenza greca (1821–32), dove le grandi potenze (Gran Bretagna, Francia e Russia) hanno distrutto l'armata dell'impero ottomano e aperto la via per l'indipendenza della Grecia dal sultanato. Secondo il quotidiano tedesco, tuttavia, le grandi potenze non erano mosse da scelte geopolitiche, ma da principi nobili e romantici: “non volevano che i discendenti di Omero, Socrate e Pericle soccombessero contro i turchi”. Ma l'aiuto, proseguono, era basato su una falsa motivazione perché “i greci non erano i veri greci” spiegano ai loro lettori. In termini di purificazione razziale, “inferiorità-superiorità” dualità e arroganza culturale del Nord Europa rispetto al Sud Europa. E proseguono: “Con tale errore di fondo la malandata Grecia è stata ammessa nella barca europea negli anni '80. Le conseguenze possono essere osservate ogni giorno”.
Ma, prosegue il blog KTG che commenta in un bellissimo editoriale quest'articolo del quotidiano tedesco, i giornalisti del Welt conoscono lo spirito crescente razzista dei loro lettori. E' interessante e fa rabbrividire allo stesso tempo vedere quanti tedeschi ben educati, nei commenti sotto l'articolo, esprimano supporto per questa teoria razzista, vale a dire “i veri greci antichi (dori, ellenici...) erano biondi, alti e robusti, mentre i moderni greci sono principalmente scuri e bassi”.
Qui alcuni commenti tradotti dal tedesco all'inglese da parte del KTG:
1. Especially the people living in Greece nowadays have absolute nothing to do with theancient Greeks.
2. Dorians and Ionians were blond and blue-eyed, and big. Not to compare with thebrown-eyed dark-haired Greeks of today.
3. Strangely, the Mycenaeans were black-haired and black- or brown-eyed brown. They were probably not relatives to the Ionians, right? !
4. No of course not. Dorians and Ionians were Germans, the Mycenaean were Slavs,the Minoans were Egyptians and I’m a Martian. Let’s ignore all genetic tests that prove the contrary.
5. The Mycenaeans were migrants from the North.
Nella “trattativa” con la Grecia e la zona euro siamo passati ad una nuova fase: l'aspetto razzista della purificazione di chi può o meno restare in questa fantastica famiglia. Welt sembra abbracciare la teoria di quei tedeschi loro nonni per DNA, questo è certo, che hanno ucciso 16 milioni di persone. Questi sono gli ideali europei, questa è la solidarietà europea e una sola domanda: quanto dovremmo aspettare perché Welt pubblichi un articolo che metta in discussione la nostra discendenza con l'antica civiltà romana?