Il nuovo Qatar

L'abdicazione di al-Thani e le sfide per la nuova generazione di leader

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Il nuovo Qatar


di Mara Carro

 
Il 25 giugno, l'emiro del Qatar, Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani, ha abdicato in favore del figlio, il 33enne principe ereditario Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani. La decisione sarebbe stata presa per «lasciare spazio a una generazione giovane» anche se persistono speculazioni sulla salute del dell'emiro uscente e su alcune differenze che erano emerse tra Tamim e Hamad ben Jaber al Thani, primo ministro del Qatar, che aveva assunto una presenza dominante nel governo ed era spesso avvertito  come  l’uomo che realmente deteneva il potere in Qatar. 
 
Il "padre" del Qatar moderno. Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani era alla guida del paese dal 1995, quando con un golpe rovesciò suo padre, lo sceicco Khalifa, che intendeva sostituirlo con un altro figlio nella successione al trono. Durante i suoi 18 anni al potere e 20 da principe ereditario, il Qatar è diventato uno dei paesi più ricchi del mondo e il suo PIL è passato da 29 a quasi 200 miliardi di dollari. L’emiro ha usato le immense riserve di gas naturale del Qatar per favorire la modernizzazione del paese e trasformarlo in un importante attore nella diplomazia mondiale. Obiettivo di al-Thani in politica estera è stato sempre quello di presentarsi come abile interlocutore e mediatore. In Qatar c'è la più grande base militare americana del Medio Oriente, la Al Udeid Air Base, un ufficio diplomatico dei talebani; il Qatar finanzia Hamas e al tempo stesso è uno dei pochi Paesi arabi ad avere relazioni con Israele, ha coltivato a lungo i rapporti con i Fratelli Musulmani, al potere in molti paesi all'indomani delle rivolte arabe. Negli ultimi anni, un riferimento essenziale della politica estera dell’emirato è stato, invece, il sostegno diretto ai ribelli in lotta contro il presidente siriano Bashar Assad.
 
L'erede. Tamim, classe 1980, è il quarto figlio dell’emiro e primo dei figli maschi avuti dalla sua seconda moglie, Sheikha Mozah bint Nasser Al Missned, che presiede la Qatar Foundation. Negli ultimi tre anni, Tamin è stato sempre più coinvolto nella politica interna ed estera del paese, anche per quanto riguarda i conflitti in Libia e Siria.
Il nuovo emiro ha una formazione militare, ha studiato alla rinomata Sandhurst Royal Military Academy, è vice comandante delle Forze Armate, presidente del Consiglio superiore per l’Istruzione  e del Comitato olimpico oltre che membro del Comitato olimpico internazionale (Cio)
 
Una nuova generazione di leader. Nel presentarsi alla nazione, Tamin si è impegnato a proseguire le riforme avviate dal padre e a favorire una crescita della “produttività” del Qatar. Il nuovo emiro ha precisato che il Qatar avrebbe rispettato "la sovranità e l'integrità di tutte le terre arabe", pur riaffermando il sostegno ai palestinesi nella loro lotta con Israele. Nell’intervento non è stato invece fatto alcun cenno al conflitto civile in Siria.   
Il discorso è coinciso con l’annuncio della lista dei componenti del nuovo governo del Qatar. Il primo ministro e ministro degli Esteri Hamad ben Jaber al Thani è stato sostituito da Sheikh Abdallah ben Nasser ben Khalifa al Thani, personalità vicina a Tamim, che guiderà anche il ministero degli Interni. Al dicastero dell’Economia e del commercio va invece Ahmed ben Jassim al Thani, già direttore generale di Al Jazeera, l’emittente panaraba proprietà della famiglia. Il nuovo ministro degli Esteri è Khalid bin Mohammad al-Attiyah, è ampiamente considerato come l'uomo di punta per il sostegno del paese ai combattenti dell'opposizione in Siria.    
Il ministro dell'Energia e dell'Industria - Saleh al-Sada, l'uomo chiave per il gas - è rimasto al suo posto.
Non è chiaro se HBJ, il primo ministro uscente, rimarrà amministratore delegato della Qatar Investment Authority (QIA), il fondo sovrano dell’emirato. Presieduta da Tamim, la QIA  possiede beni in tutto il mondo per 115 miliardi di dollari, distribuiti tra la Qatar National Bank, i magazzini Harrods, la compagnia petrolifera Royal Dutch Shell, il Paris Saint Germain e edifici di primo piano nelle principali città, tra cui lo Shard a Londra.
 
Le sfide in politica estera. A livello politico si tratta di una novità importante, inconsueta per una monarchia del Golfo dove solitamente i leader rimangono al potere fino alla morte, ma molta dell’attenzione internazionale è focalizzata su eventuali cambiamenti nelle direttrici della politica estera del Qatar. Nel breve periodo, tuttavia, ci sono buone probabilità di vedere una continuità di approccio del Qatar di Tamin alle sfide fondamentali di politica estera, come il suo ruolo nella crisi in Siria, la sua risposta alle transizioni in Egitto e Tunisia e il suo ruolo di pacificazione in Sudan. È anche probabile che il Qatar prosegua nei suoi sforzi per avviare i colloqui di pace tra gli Stati Uniti, i talebani e il governo dell'Afghanistan e continuerà a sostenere la causa palestinese.
Un compito fondamentale del nuovo emiro sarà, invece, quello di migliorare i rapporti sia con l'Arabia Saudita che con gli Emirati Arabi Uniti, colpiti dai cambiamenti in atto nella regione e alle prese con le loro successioni interne. Il Qatar pare aver informato gli altri Stati del Golfo dell’imminente passaggio di consegne e il fatto che Tamim stia cercando di costruire legami personali con Riyadh, Abu Dhabi e gli altri Stati del  Golfo potrebbe agevolarlo in questo senso.

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