“L’austerità è peggio della guerra in Vietnam”, l’ex segretario del Lavoro Usa Reich
“I discorsi sull’austerità sono nonsense, un terribile errore dei governi”
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Non usa mezzi termini Robert Reich, ex capo del Dipartimento del Lavoro dell’amministrazione Clinton, per condannare le tanto odiate e nocive politiche di smantellamento dello stato sociale. Reich, intervistato dal Guardian, ha paragonato l’austerity al conflitto vietnamita: “Un disastro, si vorrebbe salvare l’economia uccidendola”, ha quindi sentenziato lo storico esponente democratico.
Ma i punti deboli della logica austerica – come l’ha definita Paul Krugman – non finiscono qui: “E’ inammissibile che gli effetti di queste politiche abbiano ricadute sfavorevoli sulla popolazione più debole e non sulla fetta che detiene la maggior parte della ricchezza mondiale”, ha aggiunto Reich, che ha preso a esempio negativo il Regno Unito di David Cameron, reo di non avere compreso la fragilità dell’attuale momento economico: “Bisogna puntare su politiche fiscali più coraggiose, anche perché la ripresa è possibile soltanto incrementando i consumi delle classi medio-basse e con gli investimenti nei beni pubblici”.
Infine, Reich ha elencato le priorità che le cancellerie europee dovrebbero inserire nelle loro agende, in vista delle elezioni del 25 maggio: “Aumento dei salari bassi e ‘stagnati’, maggiori garanzie sul posto di lavoro, lotta alla disoccupazione e alla sottoccupazione, stretta sull'ineguaglianza e la povertà, stop ai tagli alla spesa pubblica, esacerbati nel corso degli anni dalla scelta austerica”, ha così concluso l’ex segretario del Lavoro.