Il fenomeno dei call center in Italia. L'intervento di Lidia Undiemi
Le fabbriche virtuali dei grandi gruppi di società e la precarietà di massa
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Martedì 17 giugno si è tenuta presso la Commissione lavoro della Camera la prima audizione di un'indagine conoscitiva sul fenomeno dei call center presenti sul territorio italiano.
Vi riportiamo l'intervento di Lidia Undiemi, che studia da anni il fenomeno e che svolge attività di consulenza tecnica a supporto dei lavoratori coinvolti in complesse operazioni di outsourcing, attraverso cui è possibile attuare complesse operazioni di precarizzazione di massa. L'intervento è molto interessante sia perchè riesce a dare un quadro generale di un settore del mondo del lavoro emblema di riferimento per tanti altri settori produttivi, sia per il riferimento al delicato rapporto fra lavoratori e organizzazioni sindacali nel nuovo capitalismo vigente oggi. "Il motivo per cui i lavoratori e le aziende di outosurcing sono precari dipende anche dal fatto che le fabbriche "virtuali" come i call center dipendono da una infrastruttura tecnologica che viene mantenuta all'interno delle grandi società di telecomunicazioni", sostiene Lidia Undiemi. Secondo quest'ultima, in questo contesto, perfino il diritto di sciopero, così come classicamente inteso, non è più uno strumento utile in mano al lavoratore per combattere l'inevitabile precarizzazione di massa.
Il video dell'Intervento:
Vi riportiamo l'intervento di Lidia Undiemi, che studia da anni il fenomeno e che svolge attività di consulenza tecnica a supporto dei lavoratori coinvolti in complesse operazioni di outsourcing, attraverso cui è possibile attuare complesse operazioni di precarizzazione di massa. L'intervento è molto interessante sia perchè riesce a dare un quadro generale di un settore del mondo del lavoro emblema di riferimento per tanti altri settori produttivi, sia per il riferimento al delicato rapporto fra lavoratori e organizzazioni sindacali nel nuovo capitalismo vigente oggi. "Il motivo per cui i lavoratori e le aziende di outosurcing sono precari dipende anche dal fatto che le fabbriche "virtuali" come i call center dipendono da una infrastruttura tecnologica che viene mantenuta all'interno delle grandi società di telecomunicazioni", sostiene Lidia Undiemi. Secondo quest'ultima, in questo contesto, perfino il diritto di sciopero, così come classicamente inteso, non è più uno strumento utile in mano al lavoratore per combattere l'inevitabile precarizzazione di massa.
Il video dell'Intervento:
Fra i vari lavori della Undiemi su questo tema si segnalano i diversi articoli pubblicati nella rivista scientifica Giureta (www.unipa.giureta.it) e la proposta di legge di modifica dell'articolo 2112 c.c., una norma definita dalla studiosa “diabolica”, poiché da un lato pone una serie di garanzie nei confronti dei lavoratori esternalizzati, dall'altro, invece, permette che questi vengano “ceduti” come qualsiasi merce di scambio, in deroga al principio generale sancito dall'art. 1406 del c.c. che da rilievo al consenso del contraente ceduto.
Visto il poco tempo a disposizione, la dott.ssa Undiemi si è riservata di fornire i dovuti dettagli e approfondimenti in una relazione che sarà disponibile entro una settimana e che riporteremo anche in questo sito.