CON RENZI, IN ITALIA SI COMPRA LAVORO DAL TABACCAIO
La vera "esplosione" è quella dei voucher, termine francese anglicizzato che vuol dire "buono" e che conferma che l'uso delle lingue estere serve da noi a nobilitare le fregature.
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Di Giorgio Cremaschi
Quando si diraderà il polverone della propaganda di Renzi, si vedrà che il vero boom non è quello dei cosiddetti contratti tempo indeterminato. Che poi non sono tali perché con il Jobsact si puo essere licenziati in qualsiasi momento. E che in gran parte non sono neanche nuove assunzioni, perché molte di esse sono soprattutto di lavoratori licenziati e poi riassunti da imprese che così intascano 8000 euro.
No la vera esplosione è quella dei voucher, termine francese anglicizzato che vuol dire "buono" e che conferma che l'uso delle lingue estere serve da noi a nobilitare le fregature.
I buoni lavoro sono stati introdotti dal ministro Sacconi dell'ultimo governo Berlusconi. Poi, come sempre è avvenuto in economia e lavoro, i governi a guida PD li hanno confermati e estesi.
Si va in un ufficio pubblico, o anche dal tabaccaio, e si comprano i buoni lavoro, come se fossero biglietti del tram. Con quei buoni si compra lavoro, cioe essi vengono dati al lavoratore al posto del salario. Quando fu varato questo strumento l'allora ministro Sacconi, oggi coerentemente fan di Renzi, spiegò che serviva a far emergere il lavoro nero. Invece, come è sempre avvenuto per le misure liberiste sull'occupazione, i voucher hanno fatto sprofondare verso il basso il lavoro una volta tutelato dai contratti. Chi era in nero è rimasto in nero, ma in tante mansioni nei servizi lavoratori che sarebbero stati assunti con qualche contratto precario, si sono visti offrire gli ancora più convenienti, per le imprese, voucher. Così infatti chi compra lavoro ottiene tre risultati. Non è responsabile di chi lavora per lui perché non c'è rapporto di lavoro. Lo paga legalmente 7,50 € netti, 10 lordi senza altra spesa. E soprattutto lo paga con un paio di ticket per 10 ore di lavoro...chi va a controllare?
Quando si afferma che la controriforma liberista del lavoro, di cui Renzi è solo l'ultimo insopportabile alfiere, riduce il lavoratore a merce si esprime una verità attenuata. Perché molte merci son trattate con più cura e rispetto delle persone, che qui vengono comprate, consumate e gettate vie come un pacchetto di sigarette. Vergogna.