I finanziatori di Hillary Clinton in un'immagine interattiva: grandi corporazioni, Charities e favori politici
"La sua candidatura è costruita su una rete globale di organizzazioni (“charities”) che agiscono come tramiti"
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A breve, Bush III e Clinton II, in quella che nell'immaginario collettivo distorto viene raffigurata come una democrazia, si contenderanno la prossima presidenza americana. Con meno della metà della popolazione che si recherà alle urne, l'unico fatto certo della contesa è che, qualunque sia l'esito, non cambierà nulla per il paese, dato che a finanziare le due oligarchie sono gli stessi gentili donatori. Sempre nell'immaginario collettivo distorto, tuttavia, Hillary Clinton sarà il volto liberal, “la prima donna presidente che cambierà gli Stati Uniti”, la “volta buona”, etc...
Ecco, delle 425 grandi corporazioni che finanziano la Clinton Foundation, il Wall Street Journal ne ha trovate 60 impegnate in azioni di lobbying durante il mandato di Hillary Clinton al Dipartimento di Stato.
Come riporta WeMeantWell.com la politica in America è controllata dal denaro. Ma per comprendere fino in fondo quest'affermazione bisogna scavare in profondità, cercare ad un livello ulteriore. "Quello che è chiaro è che la candidatura di Hillary Clinton è costruita su una rete globale di organizzazioni (“charities”) che agiscono come tramiti, come ponti per immense somme di denaro tra multinazionali, grandi corporazioni e governi stranieri donatori che traggono benefici dall'essere carino con uno dei due Clinton. A parte ogni giudizio sulle politiche caritatevoli dei Clinton, queste sono sicuramente in secondo piano rispetto agli obiettivi originari", scrive il blog americano parlando senza mezzi termini di "criminalità".
Tenete bene a mente quell'immagine interattiva quando, anche in Italia non temete, scriveranno che con Hillary Clinton gli Stati Uniti saranno ad un bivio storico, che cambierà tutto, che sarà la volta buona....