Mosca prova a strappare la Grecia all’Europa: se Atene ha bisogno di aiuto, si rivolga a noi
Nelle settimane scorse, diversi analisti avevano ipotizzato l’adesione della Grecia all’Unione economica euroasiatica
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di Eugenio Cipolla
l giorno dopo il referendum greco che ha sancito il no alle politiche di austerità dell’Europa dei burocrati e della Troika siamo ancora tutti qua. Le borse non sono crollate come previsto, l’invasione di cavallette preannunciata non si è concretizzata e dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse non si è vista nemmeno l’ombra. Persino i temuti saccheggi e le rivolte sociali non si sono dimostrati scenari credibili e realistici. L’unica cosa realmente successa, e che in molti avevano previsto, è lo scontato avvicinamento tra la Grecia e la Russia.
Alexis Tsipras, infatti, oggi ha chiesto di parlare con il presidente russo, Vladimir Putin. Il colloquio telefonico, anticipato nelle scorse ore da una fonte del governo di Atene, citata da eKathimerini, è avvenuto durante una pausa del vertice in corso nella capitale ellenica tra Tsipras e i leader dei partiti politici greci. Stando a quanto scrive il servizio stampa del Cremlino, i due «hanno discusso l’esito del referendum in Grecia sulle condizioni dei creditori internazionali per gli aiuti finanziari ad Atene, ma anche alcune questioni riguardanti l’ulteriore sviluppo della cooperazione russo-greca». Putin ha anche espresso il suo sostegno al popolo della Grecia affinché superi le difficoltà in cui versa il paese.
Per ora il capo del Cremlino si è limitato a questo e evitando di intervenire pubblicamente in prima persona sulla faccenda, ma stamattina il suo portavoce, Dmitri Peskov, ha reso pubblica la linea della Russia dopo il secco no che i greci hanno rifilato al duo Merkel-Lagarde. «Il Cremlino – ha detto Peskov durante una conferenza stampa – rispetta i risultati del referendum in Grecia e sta monitorando la situazione molto da vicino. Quello che auguriamo ai nostri partner greci è di trovare al più presto il compromesso necessario con i creditori e di prendere le migliori decisioni per contribuire al progresso economico e alla stabilità sociale del paese». Il funzionario del Cremlino ha sottolineato la lunga storia e il rapporto molto stretto tra i due paesi, dicendo chiaramente che, in caso di bisogno finanziario, la Grecia potrà rivolgersi alla Russia.
«Abbiamo più volte detto assieme al nostro ministro degli Esteri Lavrov che finora non ci sono state richieste di assistenza, la questione al momento non figura nei nostri contatti bilaterali. Se dovesse accadere, affronteremo il problema di Atene». Sono in molti a questo punto a credere che una rottura definitiva dei negoziati tra Grecia e Ue/Troika possa spingere Tsipras e la Grecia tra le braccia di Putin, trasformando il paese ellenico in un vero e proprio cavallo di Troia necessario al presidente russo per scardinare l’Europa.
Nelle settimane scorse, diversi analisti avevano ipotizzato l’adesione della Grecia all’Unione economica euroasiatica. Ipotesi al momento non confermata ma nemmeno smentita da Mosca e Atene. Una nuova ulteriore apertura russa potrebbe poi concretizzarsi al vertice dei paesi BRICS e dello SCO che si terrà questa settimana a Ufa, la capitale dell’autonoma Repubblica di Baschiria, in Russia. Durante il suo intervento, Peskov non ha escluso che il tema della questione greca possa essere affrontato dai leader presenti. «In realtà – ha spiegato – l’ipotesi di aiuti alla Grecia da parte dei BRICS non è all’ordine del giorno, ma il problema potrebbe essere sollevato durante la discussione su questioni internazionali». Parole che per molti suonano come le prime avvisaglie di un terremoto geo-politico in Europa, con la Grecia che potrebbe diventare il primo satellite delle grandi potenze orientali nel nostro continente.