Le cinque domande sull’abbattimento dell’MH17 rimaste senza risposta
Trecentosessantacinque giorni fa l’occidente si accorse che esisteva un’altra guerra. Non una di quelle lontane...
di Eugenio Cipolla
Trecentosessantacinque giorni fa l’occidente si accorse che esisteva un’altra guerra. Non una di quelle lontane un continente e migliaia di chilometri, ma una vicina, appena ai confini di quell’Europa premiata con il nobel per la Pace. Era la guerra in Ucraina, scoppiata qualche mese prima come risposta alle proteste di Maidan, che portarono alla caduta del regime di Yanoukovych e alla prese di potere da parte dell’estabilishment filo-europeo e filo-americano. Il 17 luglio di un anno fa sopra Hrabovo, un piccolo villaggio al confine tra gli oblast di Donetsk e Luhansk, ottanta chilometri a est dell’ex capitale industriale ucraina, il Boeing malese MH17, partito qualche ora prima da Amsterdam, fu abbattuto in circostanze tutt’oggi misteriose.
Nel corso di questi mesi in tanti si sono precitati a giudicare la vicenda, emettendo, senza alcun elemento valido, sentenze e contro-sentenze. E’ stata colpa dei separatisti armati da Mosca, dicono alcuni, è stato colpa di Kiev che aveva scambiato quel velivolo per l’aereo presidenziale di Vladimir Putin, sostengono altri. Non rendendosi conto, forse, che le guerre, da qualsiasi punto di vista le si guardi, non producono mai eroi, ma solo macellai. L’unica verità sull’abbattimento di questo aereo, che causò la morte di 298 persone, 283 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio, è che la verità su chi è stato veramente non si saprà mai.
Sono troppi gli interessi in ballo in questa storia, troppa la propaganda che è stata vomitata da entrambi le parti, in barba al vero giornalismo, in barba a centinaia di vittime innocenti. Un anno dopo quell’incidente rimane poco e nulla. I riflettori dei media occidentali si sono spenti una settimana dopo lo schianto e la guerra in Ucraina è tornata nel dimenticatoio, rendendo vano il sacrificio delle 298 vittime. E da domani, quando i media capiranno che nemmeno il ricordo dell’anniversario serviva a far notizia, tornerà tutto come prima.
Intanto stamattina Ria Novosti ha pubblicato cinque domande rimaste senza risposta sull’abbattimento del boeing. Proviamo a rilanciarle, non certo per devozione putiniana o per difendere la parte “sbagliata” agli occhi dell’occidente . E’ più una sorta di giustizia/vendetta verso quei media che hanno già emesso la loro sentenza di colpevolezza nei confronti dei filorussi, pubblicando faziosamente tutti elementi riguardanti una parte e ignorando volutamente quelli riguardanti l’altra. Sono cinque domande interessanti nel merito, a prescindere dal fatto che le proponga un’agenzia di stampa chiaramente influenzata dal Cremlino. Se tutti giudicassero obiettivamente gli elementi a carico di entrambe le parti, la verità potrebbe non essere poi così lontana.
Perché il Boeing ha deviato la rotta?
Il boeing stava seguendo il percorso stabilito, ma all’improvviso a deviato la rotto verso nord, dove le ostilità erano più intense. Subito dopo l’aereo ha provato a rientrare nella rotta stabilita, ma l’equipaggio non ha fatto in tempo a effettuare la manovra che l’aereo è stato abbattuto. Qual è stato il motivo di questa deviazione? Un errore dell’equipaggio o l’esecuzione di comando del flight dispatcher? Il mistero potrebbe essere svelato dai registratori di volo, ma i dettagli non sono ancora stati resi pubblici.
Perché non vengono pubblicati tutti i documenti sulle indagini?
Le indagini proseguono da oltre un anno in un clima di assoluta segretezza. Nel mese di aprile, su input del ministero della Giustizia olandese sono stati pubblicati 569 documenti relativi alle indagini sull’abbattimento del Boeing. Non sono stati ancora declassificati 147 documenti.
Perché l’Ucraina non ha diffuso i dati sulle attività della sua aviazione quel giorno?
Un anno dopo l'incidente questa informazione non è mai stato resa pubblico da Kiev. Tempo fa, il Ministero della Difesa russo ha pubblicato i dati relativi al monitoraggio della situazione nella regione di Donetsk prima dello schianto, dove viene indicato che quel giorno diversi aerei militari ucraini, presumibilmente SU-25, si erano alzati in volo a pochi chilometri nel punto in cui è stato abbattuto il Boeing.
Perché l'intelligence americana non ha pubblicato le prove contro i filorussi?
Pochi giorni dopo il disastro gli Stati Uniti dissero di essere certi della colpevolezza dei separatisti filorussi, adducendo a prove fotografiche scattate dai proprio satelliti, promettendo di pubblicarle presto. Ma la promessa di rendere pubbliche queste prove, ad oggi, non è stata mantenuta.
Perché la versione degli investigatori olandesi non è supportata da testimonianze?
La versione che il Boeing è stato buttato giù da missili Buk (di fabbricazione sovietica) può essere facilmente sostenuta o confutata da testimoni. Questo perché il sistema missilistico Buk non solo è accompagnato da un forte rumore, ma gli effetti visivi successivi sono piuttosto eloquenti: fumo e polvere si alzano nello stesso istante, creando una sorta di nuvola che avvolge tutta la zona. Come è possibile che ciò sia passato inosservato a occhi umani?