Leggetelo prima che il mainstream manipoli la morte di un bimbo per giustificare una nuova guerra
E così che i governi preparano le loro giustificazioni per un intervento “umanitario”. Il Truman Show è sempre lo stesso...
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La storia la conoscete tutti e ve l'hanno raccontata da giorni tutti i mezzi d'”informazione”. Un bambino disteso sulla riva del mare. La sua famiglia, rifugiati politici siriani, tentava di raggiungere le coste greche, ma il mezzo di fortuna si è ribaltato nel Mar mediterraneo e il suo corpicino ha scosso l'attenzione dei media occidentali e le coscienze di popolazioni del “mondo libero” dormienti da anni.
Bambini innocenti e preziosi come Aylan, scrive Dan Sanchez su TheAntiMedia.org, stanno morendo per la miopia della politica estera occidentale (Nato) in Yemen, Libia o inceneriti da un drone in Pakistan. Ogni singolo istante nel mondo si presenta un fotogramma come quello di Aylan che avete visto tutti e i responsabili sono quelli che oggi passano “per chi ha a cuore” l'emergenza dei profughi. Quei fotogrammi non vengono immortalati da media complici e le coscienze delle popolazioni tornano dormienti.
Ma per Aylan è diverso. Tutti hanno visto la foto, prosegue Sanchez, immedesimandosi nelle sensazioni ed emozioni della tragica storia del padre. Ma è solo una storia tra le migliaia, le centinaia di migliaia di storie di genitori disperati tra i rifugiati politici creati dalle armi e dalla brama di potere dell'occidente (Nato) in Iraq, Siria, Libia, Afghanistan, Yemen, Somalia, Palestina, Ucraina e l'elenco prosegue.
E' una vergogna, scrive Sanchez, che la curiosità, l'empatia e l'immaginazione di molti si concentri su un caso singolo e non sulle politiche criminali dei loro governi. Politici al potere che alle prossime elezioni le popolazioni oggi scosse continueranno a votare, permettendo nuovi morti come quella di Aylan. Dopo l'indignazione, si torna nuovamente ad essere manipolato dai media ed essere pronti ad accettare un nuovo intervento, lo stesso che ha creato le tragedia. Ma il Truman Show deve proseguire.
I guerrafondai nel governo e dei media stanno utilizando il cadavere di Aylan nella loro marcia verso l'escalation di guerra in Siria. La morte di Aylan - il copione è sempre lo stesso - ha una trama creata ad arte: “l'Occidente non è intervenuto contro il dittatore siriano Bashar al-Assad e deve farlo ora per risparmiare altri bambini la stessa sorte”.
Ma la famiglia di Aylan, profughi curdi da Kobanê, scappava non da Assad, ma dai nemici di Assad: l'ISIS. Di tutto questo resterete ignari e vi farete nuovamente manipolare? Forse no, forse questa volta no.
L'ISIS intanta dilaga in quella parte della Siria solo perché l'Occidente a guida Usa ed i suoi alleati regionali hanno dato loro copertura, sostenendo e armando la rivolta jihadista contro Assad. L'Occidente è poi pesantemente intervenuto in Siria almeno dal 2012. E' stato proprio quell'intervento che ha esacerbato e prolungato un conflitto, che ha già fatto 250 mila morti.
Dato che gran parte dell'intervento è stato segreto e per delega ha ricevuto scarsa copertura mediatica e l'attenzione del pubblico. Così il "contraccolpo" emotivo che ne deriva in questi giorni, rimarca Sanchez, può essere comodamente utilizzato per incolpare il "non-intervento" e utilizzato per giustificare l'intervento più evidente e diretto in Siria.
E così che i governi preparano le loro giustificazioni per un intervento “umanitario” che creerà le prossime catastrofi umanitarie e nuovi Aylan pronti a morire da innocenti ed ignari.
Se i falchi vogliono rovesciare Assad e vogliono le sue forze smantellate, si creerebbe una situazione simile alla Libia con jihadisti e affiliati di Al-Qaeda a farla da padrone. Ma se la crisi dei rifugiati è ora così drammatica, pensate solo quello che accadrà una volta che le numerose minoranze religiose della Siria inizieranno a fuggire disperatamente dalle nuove norme dei settari e fondamentalisti sunniti, armati fino ai denti con armi occidentali, messi in un futuro che possiamo evitare al potere dall'occidente.
Lungi dal prevenire tali tragedie come l'annegamento di Aylan, questo scenario creerebbe le premesse per nuovi drammi umanitari.
Vi siete turbati oggi dalle foto che avete visto su Facebook. Bene. Significa che avete un cuore e che la propaganda di deumanizzazione e di xenofobia che avete subito negli ultimi vent'anni non ha completato la sua azione. Ma non lasciatevi ora manipolare per l'ennesima volta dal partito della guerra. Se vogliamo contribuire veramente a fare giustizia ad Aylan e risolvere la situazione, il primo passo è smettere di appoggiare governi sudditi del principale responsabile del disastro e della tragedia in corso: la Nato.