“L’Isis ha la protezione armata di interi stati ai quali vende petrolio”. Vladimir Putin

Le parole del presidente russo sull’abbattimento del jet russo da parte delle forze aeree turche al confine con la Siria

5797
“L’Isis ha la protezione armata di interi stati ai quali vende petrolio”. Vladimir Putin


di Eugenio Cipolla

«Se l'Isis ha questi soldi, che ammontano a decine, centinaia di milioni, forse miliardi di dollari, grazie alla vendita del petrolio, e per di più ha la protezione armata di interi stati allora è chiaro perché si comportano in maniera così arrogante e prepotente». E’ un Vladimir Putin furente quello che si è presentato oggi davanti ai giornalisti a Sochi, dove è impegnato in un bilaterale con il re di Giordania, Abdullah II. In mattina il suo portavoce, Dmitri Peskov, aveva annunciato un commento del presidente russo circa l’abbattimento del jet russo da parte delle forze aeree turche al confine con la
Siria.
 
Secondo la ricostruzione fornita dal Cremlino e dallo stesso Putin in persona, il caccia SU-24 non minacciava in alcun modo Ankara e non aveva affatto violato lo spazio aereo turco. «L’abbattimento del nostro jet è una pugnalata alla schiena condotta dai complici dei terroristi, non posso definirlo in altro modo», ha tuonato. «Noi – ha proseguito – faremo di tutto per indagare sulla vicenda, che avrà tragiche conseguenze nei rapporti tra Russia e Turchia». Il velivolo
delle forze armate russe è stato abbattuto 4 km dentro il confine siriano da missili aria-aria sparati da un F16 turco, mentre stava conducendo operazione contro le postazioni Isis a nord di Latakia. I due piloti del bombardiere russo sono riusciti ad eiettarsi in territorio siriano prima dello schianto del velivolo, ma uno dei due sarebbe morto, ucciso, secondo diverse fonti, dai ribelli che hanno diffuso le immagini del cadavere via Twitter. Elicotteri russi si sono levati in volo per salvare il pilota superstite.
 
Nei giorni scorsi la Komsomolskaya Pravda, uno dei maggiori quotidiani russi, aveva avvertito circa la possibilità di una risposta simile da parte di Erdogan allo strapotere di Mosca in Siria. Intanto Ankara ha convocato l'incaricato d'affari russo e ha ottenuto la convocazione d'urgenza del Consiglio Nato per questo pomeriggio, mentre Mosca ha risposto convocando l'attaché militare turco di stanza in Russia per alcuni chiarimenti. Per domani era in programma una visita distensiva a Istanbul del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, che però adesso rischia seriamente di saltare.
 
A far andare su tutte le furie Putin è stato il comportamento della diplomazia turca subito dopo l’abbattimento del jet. Gli uomini di Erdogan, come denunciato dallo stesso presidente russo, non si sono messi in contatto con le autorità russe, ma si «sono rivolti immediatamente ai partner della Nato per discutere dell’incidente. Si sono comportati come se noi avessimo abbattuto un loro aereo e non loro uno nostro». Il capo del Cremlino ha lanciato accuse pesanti nei confronti di Ankara, parlando di una vera e propria alleanza tra la Turchia e i tagliagole dello stato islamico. «Capisco che ogni Stato ha i propri interessi regionali e noi li rispetteremo sempre, ma non possiamo tollerare crimini come quello di oggi. Non riusciamo a capire se la Turchia voglia mettere la Nato al servizio dell’Isis. Hanno colpito i nostri aerei nonostante gli accordi firmati da Russia e Usa per evitare questo tipo di incidenti. Loro hanno una grande quantità di petrolio proveniente dai territori occupati dai terroristi». 

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle) di Giuseppe Masala L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

L'attacco della Cina e' a Wall Street (e alle sue bolle)

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano... di Francesco Erspamer  Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Francesco Erspamer - C'era una volta i conservatori che conservano...

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali di Paolo Desogus Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Cecilia Sala, Abedini e le formiche internazionali

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime di Geraldina Colotti Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Venezuela, il calendario dei popoli e l'agenda di chi li opprime

Israele, la nuova frontiera del terrorismo di Clara Statello Israele, la nuova frontiera del terrorismo

Israele, la nuova frontiera del terrorismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo di Leonardo Sinigaglia La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

La retorica "no border" e Salvini: due facce dello stesso imperialismo

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Il Peyote insieme a Gesù nella Chiesa Nativa Americana

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa di Marinella Mondaini Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Auschwitz, Zelenskij e il "Giorno della Vergogna" per l'Europa

Democrack di Giuseppe Giannini Democrack

Democrack

72 ore di bipensiero oltre Orwell di Antonio Di Siena 72 ore di bipensiero oltre Orwell

72 ore di bipensiero oltre Orwell

Una strega, due spergiuri e il Segreto di Stato su Al Masri  di Michelangelo Severgnini Una strega, due spergiuri e il Segreto di Stato su Al Masri

Una strega, due spergiuri e il Segreto di Stato su Al Masri

La California verso la secessione dagli Stati Uniti? di Paolo Arigotti La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La California verso la secessione dagli Stati Uniti?

La foglia di Fico di  Leo Essen La foglia di Fico

La foglia di Fico

Guerre E Conflitti. Oggi prevalgono sentimenti pacifisti di Michele Blanco Guerre E Conflitti. Oggi prevalgono sentimenti pacifisti

Guerre E Conflitti. Oggi prevalgono sentimenti pacifisti

Il 2025 sarà l’anno della povertà di Giorgio Cremaschi Il 2025 sarà l’anno della povertà

Il 2025 sarà l’anno della povertà

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti