"Credi che non sappiamo che l'euro non può funzionare". Giorgio La Malfa ricorda una confidenza di Padoa Schioppa
"Iniziare a pensare alla fine dell'euro per salvare il resto del progetto europeo"
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Nel suo intervento per la Conferenza "Un'Europa senza euro" tenutosi a Roma sabato 12 aprile, Giorgio la Malfa ha ricordato come Mitterand avvertisse come un "grande pericolo" la riunificazione tedesca e l'euro rappresentava per la Francia il modo per togliere il marco alla Germania. Quando gli uomini politici non sanno di economia, prosegue, si prendono decisioni succede questo e non calcolò le conseguenze. Kohl aveva però troppo interesse all'unificazione e scavalcò anche una Bundesbank dubbiosa.
La Malfa ha poi dichiarato come nessun paese vuole avere assicurato il trasferimento di reddito dai popoli vicini. Ma il tasso di cambio e la Bce non possono ucciderci. Se non si inizierà a ragionare su una possibile uscita dato che un governo politico non è storicamente pensabile, l'euro si romperà in un modo che potrebbe distruggere tutti i passi avanti che l'Unione economica europea ha compiuto dal secondo dopo guerra.
"Una volta ebbi una discussione con Paoda Schioppa, che aveva collaborato con Delors e gli dissi: ma non vi rendete conto che l'euro non può funzionare. Mi rispose: tu credi che non lo sappiamo". Quel noi erano noi di Bruxelles, spiega La Malfa, perchè i passi dell'Europa sono sempre dettati da una crisi che fa procedere verso qualcosa di impensabile in quel momento. E la moneta doveva servire a creare l'Unione politica. Ma la democrazia non funziona così e i popoli europei lo faranno vedere nelle prossime elezioni europee.