A margine dell'incontro avuto con il principe di Abu Dhabi Al Nahyan a Sochi, il presidente russo
Vladimir Putin torna all'attacco dopo alcune settimane difensive e dichiara, da un lato, che il dollaro americano sta perdendo la fiducia del mondo come moneta di riserva e, dall'altro lato, che,
in un mondo sempre più senza regole, il rischio di grandi conflitti che coinvolgono i principali paesi sta aumentando. E con esso anche il rischio di violazioni sui trattati sul controllo degli armamenti.
Putin ha precisato poi che il mondo unipolare a guida americana è definibile come una dittatura rispetto agli altri paesi. "La leadership degli Stati Uniti non porta nulla di buono per gli altri", e, sostiene Putin, per questo è necessario un nuovo consenso globale.
Il principe ereditario Al Nahyan di Abu Dhabi ha confermato che Mosca "gioca un ruolo molto importante in Medio Oriente", e ha aggiunto che non aveva dubbi sul fatto che il suo paese e la Russia "restassero legati da un rapporto privilegiato". Non proprio quindi quell'isolamento che in occidente si tende a descrivere.
E intanto il
Washington Times scrive come “le provocazioni militari russe sono aumentate così tanto nel corso dei sette mesi - da quando Mosca ha annesso la Crimea - che Washington e i suoi alleati stanno rimescolando mezzi di difesa su base quasi giornaliera in risposta alle
incursioni aeree, marittime e terrestri da parte delle forze di Vladimir Putin.
Non solo Mosca continua a fomentare disordini in Ucraina orientale, i funzionari degli Stati Uniti e gli esperti di sicurezza regionale confermano che i caccia russi stanno testando i tempi di reazione degli Stati Uniti in Alaska e in Giappone.
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