Con la Risoluzione N 758, la Camera dei Rappresentanti Usa ha spinto l'Europa verso una grande guerra
Una guerra è l'unica cosa che può salvare un dollaro morente?
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Ai primi di novembre il Der Spiegel ha pubblicato un'intervista con il 91enne Henry Kissinger, uno dei veterani della diplomazia e della politica estera americana. L'ex segretario di Stato ha parlato di guerra e di pace, di Ucraina e Crimea, di errori commessi da Stati Uniti e Europa mentre attuavano la loro politica nei confronti di Mosca.
Kissinger, scrive Alexander Donetsky sul giornale online della Strategic Culture Foundation, non è mai stato un amico della Russia. Al contrario, ha sempre fatto del suo meglio per indebolire l'URSS e poi la Russia, nella convinzione che questo rispondesse agli interessi degli Stati Uniti. Quindi la sua opinione ha un certo peso. Kissinger è certo che Washington e Bruxelles sono responsabili per l'escalation della situazione in Ucraina. Come dice lui, «l'Europa e l'America non hanno capito l'impatto di questi eventi, a cominciare dai negoziati sulle relazioni economiche tra l'Ucraina e l'Unione europea e culminati con le manifestazioni a Kiev. Queste negoziazioni, e il loro impatto, avrebberp dovuto essere oggetto di un dialogo con la Russia». E aggiunge che, «l'Ucraina ha sempre avuto un significato particolare per la Russia. E' stato un errore non rendersi conto di questo».
Secondo Kissinger, l'America può evitare un conflitto con la Russia, «Dobbiamo ricordare che la Russia è una parte importante del sistema internazionale, e quindi utile per risolvere ogni sorta di altre crisi, ad esempio nell'accordo sulla proliferazione nucleare con l'Iran o sulla Siria. Questo deve avere la preferenza su un’escalation tattica in un caso specifico». Kissinger trova insensati i tentativi dell'Ucraina di punire la Russia trascinando la NATO nella guerra civile che infuria nella parte orientale del paese e ritiene che una nuova Guerra Fredda sarebbe una tragedia.
Dopo tre settimane dall'intervista, la Camera dei Rappresentanti ha portato il mondo un passo più vicino alla tragedia dalla quale un veterano della politica estera qual è Kissinger ci aveva messo in guardia. Il 4 dicembre i rappresentanti hanno approvato la risoluzione N 758 con 411 voti favorevoli e 10 contrari.
La risoluzione accusa la Russia di scatenare un'aggressione militare contro l'Ucraina, la Georgia e la Moldavia e chiede aiuti militari e di intelligence per l'Ucraina. Il documento chiede agli alleati della NATO, ai partner degli Stati Uniti in Europa e alle nazioni in tutto il mondo «di sospendere ogni forma di cooperazione militare con la Russia, e di vietare la vendita al governo russo di materiale militare letale e non letale». La Camera dei Rappresentanti vuole che l'Ucraina e l’Unione europea frenino l'interazione con la Russia e inaspriscano le sanzioni. Inoltre, si invitano l'Ucraina e l'Unione europea a respingere le forniture energetiche russe. I rappresentanti minacciano direttamente la Federazione russa e la accusano di violare il trattato INF, Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty. Infine, la Camera suggerisce che gli Stati Uniti intensifichino la guerra d'informazione con la Russia. Nel documento si «invitano il Presidente e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti a sviluppare una strategia di coordinamento multilaterale per la produzione o comunque la diffusione di notizie e informazioni in lingua russa nei paesi con significative minoranze di lingua russa».
Nel suo pezzo intitolato “A Foreign Policy of Russophobia”, pubblicato da The American Conservative, Patrick Buchanan scrive che, «la Risoluzione 758 è uno sproloquio russofobico pieno di falsità e ricco dell’ipocrisia di una superpoteza». L'autore osserva che i rappresentanti usano il termine «aggressione» per descrivere il conflitto in Ossezia del Sud, quando le forze di pace russe sono state attaccati l'8 agosto 2008. Solo allora l'esercito russo è entrato in Ossezia del Sud. Usano anche il termine «aggressione» per descrivere la presenza militare russa in Transnistria. Le forze della Federazione russa sono presenti da molti anni in stretta conformità con il mandato internazionale. L'operazione è stata lanciata per evitare una guerra tra Moldavia e Transnistria.
Buchanan sottolinea che la Risoluzione 758 accusa la Russia di« invasione» della Crimea. Ma non c'è stata invasione di aria, terra, o di mare. I russi erano già lì in virtù di un trattato e la riannessione della Crimea, che era appartenuta alla Russia da quando Caterina la Grande, non è costata una sola vita». L'autore prosegue, «Russia è accusata di aver utilizzato barriere «commerciali per esercitare una pressione economica e politica» e interferire <«Non erano la funzionaria del Dipartimento di Stato Victoria Nuland e John McCain ad esortare i ribelli a rovesciare il governo democraticamente eletto di Viktor Yanukovych? Non era Nuland che si vantava di come gli Stati Uniti avevano investito 5 miliardi di dollari per il ri-orientamento politico dell'Ucraina, e individuava chi voleva come primo ministro quando Yanukovich è stato rovesciato? »
Nel suo articolo “Russia Has Western Enemies, Not Partners” pubblicato il 5 dicembre, Paul Craig Roberts, che ha servito come Assistente Segretario del Tesoro nell'amministrazione Reagan, scrive che «Lo scopo delle false accuse di Washington è destabilizzare la Russia e il governo del paese. Washington ha molte strade per destabilizzare la Russia". Roberts osserva che quando Putin ha bloccato le previste invasioni USA di Siria e Iran, Washington ha deciso che qualcosa doveva essere fatto per la Russia. «Nessuno dovrebbe sorprendersi di vedere Washington e gli Stati vassalli europei utilizzare le stesse menzogne propagandistiche contro la Russia e Putin così come sono state utilizzate contro l'Iraq e Saddam Hussein, la Libia e Gheddafi, la Siria e Assad, l'Afghanistan e i talebani, e l'Iran>>, scrive.
Michel Chossudovsky, redattore capo di Global Research, ritiene che non stiamo assistendo ad un’altra «guerra fredda». E' molto peggio di così. Secondo lui, l'America è sul piede di guerra.
Le voci che chiedono di porre fine all’ atteggiamento ostile nei confronti della Russia sono sempre più forti. Ad esempio, il 5 dicembre, il popolare settimanale tedesco Die Zeit ha pubblicato la lettera “Another War in Europe? Not in our name!” rivolta al governo federale, al Bundestag e ai media. La lettera è stata co-firmata da più di 60 personalità di spicco della società civile tedesca. «Nessuno vuole la guerra. Ma il Nord America, l'Unione europea e la Russia sono inevitabilmente alla deriva verso la guerra se non fermiamo la spirale disastrosa delle minacce e delle contro-minacce», si legge nella lettera.
Gli europei sentono la minaccia di un conflitto militare imminente. Il primo ministro slovacco Robert Fico ha citato una fonte anonima tedesca: «Sto parlando di un conflitto militare. Non solo un conflitto tra la Russia e l'Ucraina, ma una guerra su larga scala ».
Petr Hájek, un giornalista ceco che ha citato il Primo Ministro slovacco, scrive che «Si potrebbe dire con grande fiducia che gli americani stanno cercando di provocare una guerra con la Russia. La domanda è quando sarà scatenata e quale pretesto verrà utilizzato. Non è un caso che il primo battaglione della Forza di risposta rapida della NATO sarà operativo nel mese di gennaio. Questa data non deve essere dimenticata».
Il giornalista ceco sostiene che «le ostilità saranno scatenato come un fulmine a ciel sereno per impedire alla gente di mobilitarsi contro la guerra. Come sperano gli Stati Uniti, mentre gli europei spargeranno il sangue Washington ne trarrà profitto. Forse una guerra è l'unica cosa che può salvare il dollaro morente».