La volontà emersa dalla (surreale) Cop 28 di Dubai


di Alessandro Volpi

Dalla surreale Cop 28 di Dubai emerge la volontà, chiara, di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Emirati e di altri 18 paesi di triplicare la capacità di energia nucleare entro il 2050.

Una simile dichiarazione determina, subito, un effetto decisamente favorevole per le società che hanno a che fare con l'energia nucleare e che hanno già visto salire il valore dei loro titoli.

Le principali società in questione sono statunitensi: NextEra Energy Inc., Duke Energy Corporation, Exelon Corporation e Dominion Energy. Cosa hanno in comune queste quattro società?

Un dato chiaro: i principali azionisti di tali realtà sono le "big Three", Vanguard, Black Rock e State Street. In NextEra, Vanguard ha il 9,6, Black Rock il 7,5 e State Street il 5,4%. Di Duke, Vanguard possiede il 9,1, Black Rock il 7,6, State Street il 5,3%. La partecipazione di Vanguard in Exelon è pari al 9,3, quella di Black Rock è dell'8,9 e quella di State Street dl 6,2%.

La percentuale azionaria di Vanguard in Dominion è del 9,1, quella di Black Rock del 7 e quella di State Street del 5,6%. In estrema sintesi, i grandi del mondo lanciano di nuovo il nucleare e i "signori del mondo" sono pronti da tempo a trarne i benefici: o forse sono stati proprio quesi signori a "convincere" la politica?

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