Crisi umanitaria in Brasile. Bolsonaro contro gli aiuti del Venezuela

19 Gennaio 2021 23:34 La Redazione de l'AntiDiplomatico

Incredibile ma vero. Il presidente fascio-liberista del Brasile, Jair Bolsonaro, dopo l’insorgere e poi l’aggravarsi della crisi sanitaria a Manaus senza fare praticamente nulla fino a quando il sistema sanitario della capitale amazzonica non è collassato, non trova di meglio che scagliarsi contro il Venezuela e Maduro. Ossia il primo dirigente politico che ha deciso di mobilitarsi tempestivamente per assistere i brasiliani senza ossigeno e in balìa del virus.

Arrivato in Brasile il primo carico di ossigeno partito dagli stabilimenti statali di Puerto Ordaz in Venezuela, Bolsonaro ha attaccato il presidente bolivariano Maduro: «Adesso è Maduro che vuole mandarci ossigeno, possiamo riceverlo senza problemi, ma potrebbe fornire quell'aiuto umanitario d'emergenza anche alla sua gente».

Le dichiarazioni di Bolsonaro arrivano dopo che il governo venezuelano ha inviato a Manaus una carovana di 6 camion carichi di 136mila litri di ossigeno equivalenti a 14mila singole bombole, dove il tasso di mortalità da covid-19 è aumentato da 142 a 187 per 100mila abitanti negli ultimi giorni.

Le indegne parole di Bolsonaro sono arrivate fino al punto di intaccare la dignità dei venezuelani, come riporta il portale RedRadioVe: «Non ci sono più cani lì (in Venezuela). Hanno mangiato tutti i cani, hanno mangiato tutti i gatti».

Oltre a questo, ha mancato di rispetto alla figura di Maduro come presidente del Venezuela e ha rifiutato di accettare il gesto di solidarietà che l'invio di ossigeno intendeva essere per alleviare l'emergenza sanitaria nella città amazzonica.

«E ci sono degli idioti che lo stanno lodando. Guardate Maduro, il suo cuore, è il più grande del mondo! Immaginate la dimensione, 200 chili, 2 metri di altezza, è chiaro che il suo cuore deve essere troppo grande. Ma non oltre questo», ha poi aggiunto il presidente fascio-liberista. Un vero e proprio delirio.

Secondo l'ultimo bollettino ufficiale dello Stato di Amazonas datato 18 gennaio, si contano 6.123 morti. E il numero di contagiati dall'inizio della pandemia è di oltre 230mila. Lo Stato affronta il collasso del sistema sanitario a causa della mancanza di ossigeno negli ospedali di Manaus, scoppiati per l'aumento record dei ricoveri. Collassato il sistema sanitario locale, molti pazienti sono stati trasportati in altri Stati per ricevere cure.

Il Venezuela di cui Bolsonaro si fa beffe, invece, nonostante le criminali sanzioni imposte dagli USA con la complicità di altri paesi proprio come il Brasile governato da Bolsonaro, tiene la situazione sotto controllo. Il tasso di guarigione dalla covid-19 è del 95% e tutti i cittadini venezuelani che hanno avuto bisogno di assistenza medica l’hanno ricevuta tempestivamente.

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