Biden e la "perdita di lucidità". E se lo scrive Panebianco...
Sul Corriere di oggi l'ineffabile Panebianco si chiede - e se se lo chiede un pasdaran filo usa come lui è un segnale interessante - se la sparata di Biden contro Putin non sia il sintomo della perdita di lucidità di una superpotenza in crisi che, invece di gestire con saggezza il proprio declino, rilancia contro tutti i nemici (Cina e Russia in testa) rischiando di compattarne le fila.
Poi prosegue dicendo che l'Europa (e a maggior ragione l'Italietta) devono augurarsi che Biden abbia invece fatto bene i suoi conti e, comunque, non hanno altra scelta che accodarsi perché solo gli usa possono tutelarne la sicurezza (tace invece sul fatto che i loro interessi non andrebbero affatto in tale direzione, e che in questo modo diventano ancora più subalterni a una potenza in declino).
Nel frattempo il fedele e scodinzolante Sassoli, dopo che la Ue ha sanzionato (sempre su mandato Usa) la Cina per la violazione dei diritti umani degli Uiguri, dimostrata da una "inchiesta indipendente" (sulla "indipendenza" di quella inchiesta vedi l'articolo di Grey Zone che ho linkato un paio di giorni fa), starnazza contro la "intollerabile" contro sanzione della Cina, come quei bambini aggressivi e un po' idioti che prima sferrano un calcio e poi si lagnano se gli viene restituito.