Brasile: chiesta la destituzione del presidente Bolsonaro

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Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, si trova ancora una volta nel centro della bufera. Finisce nuovamente sotto accusa per una gestione della pandemia che da più parti viene definita fallimentare. Un gruppo di medici e scienziati brasiliani ha presentato una mozione di impeachment alla Camera dei Deputati contro il leader brasiliano per una condotta nella gestione della pandemia che l’emittente sudamericana teleSUR definisce senza mezzi termini ‘criminale’. 

A sostegno della richiesta, i querelanti hanno elencato una serie di dichiarazioni pubbliche e azioni di Bolsonaro a partire dal marzo 2020 quando la pandemia da Covid-19 causata dal nuovo coronavirus SARS-Cov-2, ha iniziato a diffondersi nel Paese sudamericano. 

“Non sono un becchino” è una delle frasi incriminate pronunciate dall’ex capitalo dell’esercito brasiliano. L’incredibile risposta data a chi gli chiedeva conto dell’elevato numero di morti causati dalla pandemia. 

Il simbolo del fallimento di Bolsonaro è Manaus. L'arrivo di una nuova ondata del virus ha causato il collasso delle strutture ospedaliere nella capitale dell'Amazzonia che non sono riuscite a prestare le cure necessarie a tutti i pazienti bisognosi di assitenza ospedaliera. Quando è terminato l'ossigeno il presidente ha affermato che non aveva modo di inviare aiuti, quasi come se il problema non fosse il suo. A quel punto è intervenuto il governo del Venezuela inviando l'ossigeno necessario ai malati di Manaus. Gli invii di ossigeno continueranno fin quando la città amazzonica avrà bisogno. Al generoso gesto del governo venezuelano Bolsonaro ha risposto polemizzando e facendo ironia sul presidente venezuelano Maduro.

Inoltre Bolsonaro viene accusato di aver spinto le persone a non rispettare le misure di isolamento, distanziamento sociale e minimizzato la portata della pandemia causata dal nuovo coronavirus. 

Secondo medici e scienziati, l'ex militare "ha usato i suoi poteri legali e la sua forza politica per screditare misure sanitarie di provata efficacia e disorientare la popolazione la cui salute avrebbe dovuto proteggere".

"Il signor Jair Messias Bolsonaro ha insistito nel trascinare la credibilità della presidenza della Repubblica (e, di conseguenza, del Brasile) in un precipizio negativo che implicava (e causa) la perdita di vite umane e perdite incommensurabili, dalla salute all'economia", si legge nella petizione.

Tra i firmatari del documento ci sono Daniel de Araújo Dourado, Eloan dos Santos Pinheiro, Gonzalo Vecina Neto - Doctor, José Gomes Temporão, Ethel Leonor Noia Maciel, Reinaldo Ayer de Oliveira, Ricardo Oliva e Ubiratan de Paula Santos, tutti medici, esperti e docenti appartenenti a prestigiose istituzioni scientifiche e accademiche.

Spetta ora al presidente della camera bassa (Camera dei Deputati), Arthur Lira, decidere se accogliere o meno la richiesta di impeachment.

A questa richiesta si aggiungerebbero 69 richieste di impeachment contro il presidente, che in più di un'occasione ha paragonato il Covid-19 a "influenza" o "raffreddore". 

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