Cosa hanno in comune i capi delle proteste ad Hong Kong, i gangster di Gauidò in Venezuela e i jihadisti in Siria?
di Federico Pieraccini
1. Sono la netta minoranza nei propri paesi.
2. La maggioranza della popolazione sta con il governo legittimo di Damasco e Caracas, oltre a credere nella politica di una-Cina. (One China Policy).
3. Invocano l’intervento straniero da parte delle potenze euro-atlantiche contro governi legittimi.
4. Per raggiungere il proprio scopo sono disposti a sacrificare migliaia di propri concittadini (tranne in Siria dove i jihadisti sono per la maggioranza stranieri) sotto le bombe USA ed alleati.
5. Contrariamente a quanto dicono, non hanno alcun interesse per il bene comune del proprio popolo (vedi punto 4).
6. Utilizzando il paradossale pretesto dei diritti umani, invocano stragi di civili nel nome della libertà (?).
7. Hanno dalla loro parte i media corporativi che non esitano a distorcere, mentire o ignorare gli eventi pur di perorare la loro causa.
8. La maggior parte della popolazione Europea e Nord Americana è malinformata sugli eventi e segue automaticamente la falsa narrazione proposta.
9. Washington e i suoi alleati sudamericani, europei, mediorientali e asiatici utilizzano gli eventi per avanzare i propri interessi geopolitici regionali e globali.
10. Come i loro proxy sul terreno, che dei civili se ne infischiano, anche le potenze coinvolte nella destabilizzazione non hanno alcun interesse nella protezione della popolazione locale, visto che la stragrande maggioranza si oppone ai loro piani di morte.
11. Finiranno nel cestino della storia, come da tradizione in queste vicende euro-atlantiche.