Covid-19: Mentana, sbufalatore distratto

Covid-19: Mentana, sbufalatore distratto

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di Leopoldo Salmaso

 

Il 6 marzo 2021, mentre volavo in Tanzania per una delle mie periodiche missioni, Byoblu pubblicava questa intervista che avevo rilasciato qualche giorno prima.

 

Nel finale (min. 27:30) dico che “ogni cittadino può fare 2+2, ma solo se segue i canali alternativi, non la signora Gruber o Mentana”… Preciso: Gruber e Mentana rappresentano il mainstream controllato dai padroni del mondo, alla pari dei loro colleghi che trasmettono il pensiero unico sui canali RAI, Mediaset, e sulla grande stampa. Perché ho nominato loro due e non altri? Perché di sera, finché mi aggiorno in rete, mi devo spesso sorbire in sottofondo quei due portavoce, dato che ancora riscuotono una qualche attenzione da parte di mia moglie.

Ora, essendo rientrato in Italia da pochi giorni, scopro che il signor Enrico Mentana, già poche ore dopo la pubblicazione della mia intervista su Byoblu, mi aveva dedicato una “sbufalata” sul suo giornale online, a firma Juanne Pili. Titolo: “La bufala dei vaccini anti Covid 19 che causano le varianti del virus”.

 

 

 

Ecco le critiche (C) di Open, con relative repliche (R) da parte mia:

 

C1. La sua narrazione sarebbe rafforzata dal Curriculum – cioè dal mero principio di autorità – infatti il medico avrebbe esercitato dal 1976 al 2011 come «specialista in Sanità pubblica», vanta in particolare un’esperienza di sette anni in Tanzania nel «controllo di epidemie, con la qualifica di «“Esperto del Ministero Affari Esteri”».

 

R1. Il primo link conduce al collega Matteo Bassetti; io avevo rapporti di studio e di lavoro con suo padre Dante, cattedratico di Malattie Infettive a Verona. Il secondo link precisa che io sono specialista anche in Malattie Infettive e Tropicali. Il terzo link fornisce riferimenti precisi sulla mia carriera professionale. Se alla signora Pili non basta, controlli e poi tolga i condizionali che ho evidenziato in giallo.

 

C2. Possiamo riassumere le idee del medico in due principali dichiarazioni: sono le nostre cellule che creano queste varianti, che sarebbero invece delle chimere, frutto dell’assemblaggio tra i Coronavirus comuni e le proteine Spike (S) del SARS-CoV-2; secondo il medico dovremmo puntare piuttosto sulla convivenza tra ospite e parassita.

 

R2. Come riassunto è un po’ scarso, ma lo accetto con beneficio di inventario, confermando quanto dissi nell’intervista.

 

C3. Non è possibile riconoscere le varianti Covid se prima non viene riconosciuto il genoma di appartenenza, ovvero quello univoco di SARS-CoV-2

 

R3. Falso: Nessun coronavirus è mai stato sequenziato interamente, né avrebbe senso farlo dato che esistono solo “sciami” di coronavirus (ne parla spesso anche Ilaria Capua da un anno in qua, ma la ‘grande’ stampa continua a riferire come se la Capua usasse “sciame” in senso figurato, tranne, forse, qua).

 

C4. I sequenziamenti da cui sono emerse le varianti sono fatti con l’analisi molecolare RT-PCR, che riconosce la traccia genomica univoca che contraddistingue solo e soltanto SARS-CoV-2

 

R4. Falso: la PCR individua tre minuscoli frammenti, per un totale di un centinaio di basi, mentre l’intero genoma di SARS-CoV-2 è di “circa” 30.000 basi (dove “circa” esprime l’incertezza implicita in R3). Dei tre frammenti, uno è comune a tutti i coronavirus, uno presenta variazione in una sola base, e il terzo in cinque basi (5/3821 basi della fatidica “spike”: tutt’altro che “traccia genomica univoca”).

 

C5. La tesi in base alla quale i vaccini anti-Covid genererebbero chimere formate da Coronavirus comuni potenziati con l’antigene di SARS-CoV-2 non trova riscontri nelle sperimentazioni cliniche dei vaccini già in distribuzione

 

R5. Vero, ma in autogol: I suddetti vaccini sono in distribuzione grazie a una “autorizzazione condizionata” fino a dicembre 2023 (cioè: fino a quella data siamo in fase 3 di sperimentazione perché le aziende produttrici non hanno fornito sufficiente documentazione di sicurezza ed efficacia)… Figuriamoci se dovessimo dipendere da suddette aziende per conoscere il rischio che i loro prodotti contribuiscano a generare varianti!

 

C6. Anche a livello teorico, non vi sono basi per sostenere che i vaccini a RNA o a DNA approvati dagli enti sanitari mondiali diano origine a Coronavirus comuni mutati

 

R6. Falso: Le basi teoriche della virologia poggiano proprio sul fatto che i virus non sono esseri viventi (Renato Dulbecco, Nobel 1975) e dipendono in tutto e per tutto dalle cellule viventi.

 

C7. Salmaso non fa riferimento ad alcuno studio che dimostri un fenomeno simile riferito al contesto della pandemia attuale

 

R7. Io metto riferimenti precisi in tutti i miei articoli, però darli nelle interviste sarebbe un inutile appesantimento. Comunque, vista la sollecitazione, ecco alcune risposte:
R7.1. C’è abbondantissima e autorevolissima letteratura non solo sulle basi teoriche, ma anche sui citati fenomeni specifici e sulla VADE (Peggioramento della Malattia Associato al Vaccino) sia con Covid-19 che coi virus influenzali, con HPV (Virus del Papilloma Umano), con SARS-1 e MERS (stretti parenti di SARS-CoV-2), con Ebola e tanti altri.
R7.2. Nel contesto della mai dichiarata pandemia (1) che dura ‘solo’ da 15 mesi, gli studi sono necessariamente scarsi e per giunta boicottati o denigrati da autoproclamati “sbufalatori”: classiche volpi a guardia del pollaio. Però incominciano ad emergere studi che confermano proprio quanto qualunque studioso onesto poteva prevedere. Si veda, ad esempio, questo studio dell’Università di Tel Aviv.

R7.3. Ironia del destino: proprio il giorno 6 marzo 2021 il collega belga Geert Van den Bossche, ancora più pro-vax di me avendo ricoperto ruoli dirigenziali con le principali ditte mondiali produttrici di vaccini (vedere riquadro qua sotto col suo curriculum), pubblicava un accorato appello all’OMS e a tutti i soggetti coinvolti per scongiurare la catastrofe globale che egli considera imminente se si continua con l’uso controproducente di questi “vaccini”. E’ pur vero che le sue conclusioni adombrano un conflitto di interesse, come giustamente segnalato in uno dei pochi articoli in italiano, ma le premesse di Van den Bossche coincidono esattamente con i fondamenti della virologia e della microecologia, sui quali io stesso mi baso e che nessun professionista serio di discipline bio-mediche può negare.

 

 

Open continua con un’ANALISI che, pur con molti errori, addirittura conferma il fatto fondamentale contestato a me: che tutto e solo avviene per opera delle cellule, non dei “vaccini”. L’intera ANALISI è un classico esercizio da apprendisti stregoni: contiene una serie di prescrizioni e divieti per le cellule eucariotiche (comprese quelle umane) le quali, come nel classico “paradosso del calabrone”, ovviamente continuano imperterrite a fare quello che fanno da quasi due miliardi di anni, senza curarsi delle prescrizioni e dei divieti di Open.

 

Infine, si giunge alle CONCLUSIONI con un’altra chicca:

C8.  la conseguenza logica di tale ragionamento sarebbe che i casi di varianti Covid tracciati nel Mondo deriverebbero da analisi RT-PCR errate, che per qualche ragione non meglio spiegata, confonderebbero i Coronavirus comuni col SARS-CoV-2, e quindi le mutazioni dei primi verrebbero attribuite al secondo

R8. Falso: semplicemente Open attribuisce a me una conclusione sballata che invece scaturisce dalla loro scarsa conoscenza di questi argomenti. Eppure poco sopra la giornalista Pili aveva affermato “[noi]… consultiamo frequentemente esperti “ (con tanto di autocitazione)… Prendo atto che Open si arroga la prerogativa di stabilire se uno è o no “esperto” (magari perché pagato profumatamente?). Io, confesso, non prendo un soldo né da Byoblu né da chicchessia.

 

A proposito di volpi a guardia del pollaio, Open si impicca da solo rivendicando di far parte di una rete di “più di cento fact-checkers” (sbufalatori):

C9. Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).

 

R9. Seguendo il loro link (a Poynter), perfino un dilettante come me scopre subito chi paga codeste volpi: ricevono 1.3 milioni di dollari da Open Society (Soros) e Omidyar Network (Davos, Great Reset)… 1 milione da Youtube (il censore di Byoblu)… in compenso, assieme a WhatsApp, offrono 100.000 dollari ad altre volpi… scusate se mi fermo qui per un conato di nausea.

CONCLUSIONE MIA: il signor Enrico Mentana confessa di fare la volpe a guardia del pollaio per conto di chi vende falsi vaccini a ‘galline’ umane, le quali non devono sapere di essere usate come cavie.

 

 

 

1) L’OMS non ha mai dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia per CoViD-19. Tutto quello che abbiamo è una conferenza stampa in cui il DG Ghebreyesus dice: “Abbiamo valutato che CoViD-19 può essere caratterizzata come una pandemia”. Nessun documento scritto, protocollato, da parte di uno dei soli due organi competenti in base allo statuto dell’OMS: Assemblea Generale (art. 21a) o Consiglio Direttivo (art. 28i). 
Oltretutto, l’OMS ha “neutralizzato” la definizione di pandemia dopo gli scandali H1N1 “suina”, ed è soverchiata da conflitti di interesse: vedere questo servizio magistrale della televisione svizzera

 

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