Giornalista spagnolo detenuto arbitrariamente in Polonia da 5 mesi. La moglie denuncia gravi violazioni

Giornalista spagnolo detenuto arbitrariamente in Polonia da 5 mesi. La moglie denuncia gravi violazioni

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Il giornalista Pablo González, dalla doppia nazionalità spagnola e russa, è stato arrestato in Polonia il 28 febbraio, cinque mesi fa, mentre si occupava della crisi migratoria scatenata dal conflitto in Ucraina. Da allora è in custodia cautelare. La moglie, Oihana Goiriena, ha presentato al Gruppo di lavoro sulle sparizioni forzate o involontarie della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) una richiesta di indagine sulla detenzione del marito da parte delle autorità polacche, che definisce "arbitraria".

Oltre a essere un giornalista, González è un politologo ed esperto del mondo post-sovietico. È stato arrestato con l'accusa di spionaggio per la Russia, senza che la magistratura polacca abbia fornito alcun dettaglio o prova delle sue presunte attività.

In tutto questo tempo, la moglie e i tre figli hanno ricevuto solo due lettere dal giornalista. "L'ultima cosa che sappiamo è che il 25 maggio ha avuto un'udienza per decidere se sarebbe rimasto in custodia cautelare o se sarebbe stato rilasciato, e l'ufficio del procuratore ha deciso di estendere la sua custodia cautelare per altri tre mesi, fino alla fine di agosto", ha spiegato in un'intervista a RT.

Oihana Goiriena definisce come "semi-comunicazione" la situazione in cui si trova il marito: “Non gli è permesso fare telefonate alla sua famiglia, non gli è permessa la visita del suo avvocato di fiducia". 

Sostiene inoltre di sapere che González ha contatti solo con il console spagnolo e con il suo avvocato polacco, mentre le lettere che riceve e spedisce richiedono anche due o tre mesi.

La moglie del giornalista teme anche che la sua situazione si prolunghi: "La Procura ha la possibilità di chiedere proroghe fino al completamento di un anno di detenzione preventiva e dopo quell'anno crediamo che possa chiedere una proroga ancora più lunga”.

Goiriena ritiene che la situazione del marito sia "alquanto scandalosa" e che "il suo status giuridico è grave". "Molti diritti vengono violati per essere un Paese membro dell'Unione Europea".

La "cosa più frustrante" è non sapere come difenderlo: "Non rendono pubbliche le prove che hanno contro di lui, non sappiamo da cosa difenderlo. Il suo avvocato di fiducia non ha nemmeno accesso a lui e al suo fascicolo, e l'avvocato polacco ha accesso solo a una parte del fascicolo.

"C'è una terribile segretezza e, naturalmente, non sappiamo a chi rivolgerci”. 

L'avvocato spagnolo del giornalista, Gonzalo Boye, che non può visitare il suo cliente in carcere né discutere con il suo difensore d'ufficio polacco di questioni relative alla difesa o alle accuse che deve affrontare, ha spiegato in un'intervista a Público perché questo caso rientra nella competenza del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulle sparizioni forzate.

In questa prima iniziativa legale, esterna al procedimento polacco, Boye sostiene che questo caso rientra in diverse categorie stabilite dalle Nazioni Unite per determinare un atto come detenzione forzata. In primo luogo, sostiene che il giornalista è stato discriminato sulla base della sua nazionalità.

Egli sostiene che le autorità polacche hanno trattenuto Gonzalez solo sulla base della presunta irregolarità della sua doppia identità - legalmente riconosciuta sia dalla Russia che dalla Spagna - e che questo è stato l'unico motivo per cui il giornalista è stato collegato a presunte attività di spionaggio.

Boye sottolinea la violazione dei diritti da parte delle autorità polacche, come il diritto alla presunzione di innocenza e il diritto alla difesa. A tal proposito viene evidenziata l’impossibilità per il giornalista di comunicare con i legali e finanche con i suoi familiari più stretti. 

L'avvocato sostiene quindi che non sono stati indicati i motivi esatti dell'arresto, al di là dei brevi riferimenti al presunto spionaggio; non è stato garantito l'accesso al fascicolo giudiziario; e non gli è stato permesso di essere assistito dall'avvocato da lui designato.

Inoltre, l'avvocato sostiene che l'arresto non è stato motivato dalla commissione di un reato flagrante, ma dallo status di giornalista del suo cliente, che stava svolgendo il suo lavoro di reporter. 

La politica cosa dice sul caso? 

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha fatto riferimento alla situazione di Pablo González mercoledì, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il suo viaggio in Polonia in occasione della partecipazione al 14° vertice ispano-polacco.

Sánchez ha dichiarato di aver parlato della questione con il Primo Ministro polacco, Mateusz Morawiecki, e lo ha ringraziato per la sua collaborazione in questo senso. Ha inoltre riferito che González sta ricevendo assistenza consolare e che è stato visitato personalmente dal console spagnolo in Polonia in diverse occasioni, che ha confermato che sta "bene".

Ha inoltre affermato che il governo spagnolo "rispetta lo stato di diritto in Polonia e, quindi, la giustizia polacca" e che il ministro degli Esteri spagnolo è in contatto con il suo omologo polacco per "seguire la vicenda" e "fornire sostegno alla famiglia dello spagnolo".

La moglie di González conferma l'assistenza consolare, "che si è concretizzata in tre visite del console e in consigli su come inviargli lettere, come inviargli pacchi, come fare trasferimenti se necessario e, per il momento, poco altro".

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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