Gli Stati Uniti accusano la Siria e la Russia di inviare combattenti in Libia

Gli Stati Uniti accusano la Siria e la Russia di inviare combattenti in Libia

Washington ha lanciato una nuova campagna mediatica e diplomatica contro Mosca e Damasco, accusandoli di trasportare combattenti e attrezzature in Libia per sostenere le forze del Generale Khalifa Haftar nel suo conflitto con il governo sostenuto dalla Turchia di accordo nazionale (GNA).

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"Sappiamo per certo che i russi stanno lavorando con (il presidente siriano Bashar) Assad per trasportare combattenti, forse da un paese terzo, e forse dai siriani, in Libia oltre alle attrezzature", ha dichiarato l'inviato speciale USA in Siria, James Jeffrey, ieri, durante una teleconferenza.
 
Non ha fornito però né dettagli né  prove a sostegno di tali accuse.
 
"Il campo di battaglia in quel paese potrebbe diventare più complicato", ha spiegato Jeffrey riferendosi a un rapporto segreto delle Nazioni Unite che parlava del cosiddetto "gruppo militare speciale russo Wagner" che impiegava circa 1.200 persone in Libia per rafforzare l'esercito nazionale libico.

A sua volta, il vice segretario di Stato aggiunto per gli affari del Vicino Oriente Henry Worcester ha espresso il disagio di Washington per le relazioni tra Haftar e Assad, e durante la stessa conferenza stampa ha dichiarato: "Un'altra cosa molto inquietante è ... L'insediamento di Haftar con le cosiddette relazioni diplomatiche con il regime di Assad. "
 
Per quanto riguarda il vice segretario di Stato aggiunto per gli affari europei, Christopher Robinson, ha affermato che "le attività russe in Libia indeboliscono il processo di pace politica nel paese e migliorano il ritmo dei conflitti" e che la Libia "è diventata la nuova stazione per gli sforzi malvagi della Russia che si sono concentrati su limitati guadagni politici ed economici ”.
 
Da parte sua, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha precedentemente descritto le accuse secondo cui "mercenari russi" sono presenti in Libia come nient'altro che voci.
 
Nessuna parola dell'inviato americano sugli 11.000 mercenari che la Turchia ha inviato in Libia, fra loro anche terroristi dell'ISIS e di Al Qaeda.
 
 
 

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