I padroni hanno vinto e devastato il pubblico impiego

I padroni hanno vinto e devastato il pubblico impiego

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!



di Kartana

Siccome considero Nadia Lucio Olivares un'eccellente economista della Federico II di Napoli - università statale fra le più antiche d'Italia e del mondo - ed è per questo che ho condiviso le sue riflessioni e il suo grafico, vi dico cosa è successo nel pubblico negli ultimi 20 anni. Per capirlo, occorre ritornare alla marcia dei 40 mila impiegati a Torino nel 1980. Vinsero i padroni, il movimento operaio ebbe una sconfitta storica e da allora non si più ripreso. I padroni con questa vittoria inaugurarono lo sfruttamento lavorativo secondo lo schema marxiano del plusalavoro assoluto e dell'intensificazione dei ritmi lavorativi.



Non ne volevano più sapere di spendere soldi in investimenti, ritornarono agli anni 50 e da allora non ci siamo più mossi. Rimaneva il pubblico. Con l'entrata dell'euro iniziò la criminalizzazione e il blocco del turn over, occorreva dimagrire la forza lavoro per intensificare i ritmi di lavoro e portarli al pluslavoro assoluto, vale a dire all'allungamento della giornata lavorativa. Mediamente si spendono nel pubblico 2 miliardi di euro l'anno in straordinari, con questa sola cifra si potrebbero assumere 75 mila persone. Non lo fanno. Con lo smartworking l'allungamento della giornata lavorativa e l'intensificazione dei ritmi di lavoro raggiunge il suo apice, fino al nuovo modello contrattuale della grillina Dadone basato su obiettivi e risultati, vale a dire cottimo. Lo hanno fatto nel privato e lo stanno facendo nel pubblico da 20 anni. Chi non lo capisce vada a studiarsi manuali di economia del lavoro. In ultimo, i fannulloni.

Un mio caro amico di Bologna mesi fa mi raccontava questo e si chiedeva: cosa fanno tutti sti borghesi al caffe nei centri storici a passarsi la giornata senza fare nulla?Mi raccomando, odiate i proletari, quelli continueranno a non fare una beata minchia.

Potrebbe anche interessarti

Strage di Suviana e la logica del capitalismo di Paolo Desogus Strage di Suviana e la logica del capitalismo

Strage di Suviana e la logica del capitalismo

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda di Geraldina Colotti Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

Trent’anni fa, il genocidio in Ruanda

La fine dell'impunità di Israele di Clara Statello La fine dell'impunità di Israele

La fine dell'impunità di Israele

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Lenin, un patriota russo di Leonardo Sinigaglia Lenin, un patriota russo

Lenin, un patriota russo

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni) di Giuseppe Giannini Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Difendere l'indifendibile (I partiti e le elezioni)

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare di Michelangelo Severgnini Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Togg fii: l’Africa è un posto dove restare

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar di Paolo Arigotti Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Il nodo Israele fa scomparire l'Ucraina dai radar

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti