Il Si Cobas sostiene la lotta dei portuali di Trieste (il comunicato)

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Una posizione coerente e coraggiosa quella del Si Cobas schierandosi con al fianco dei portuali di Trieste in lotta contro il green pass obbligatorio per lavorare. Ricordiamolo era un diritto fino al 15 ottobre scorso. Non è casuale che questo sindacato di base abbia sempre riconoscimento e credibilità. Il Si Cobas appoggiare la lotta dei portuali di Trieste è solidale con loro per la repressione poliziesca subita, ma invita allo stesso tempo tutti i lavoratori ad una lotta generalizzata contro le politiche di macelleria sociale del Governo Draghi.

Si Cobas nazionale - Comunicato

Il SI Cobas si conferma tra le poche, se non l'unica organizzazione di classe che in queste giornate di caos e di isteria collettiva è stata in grado di indicare ai proletari una strada concreta per la difesa dei loro interessi immediati e futuri, fuori da ogni ammiccamento ai deliri delle mezze classi, ma allo stesso tempo radicalmente contro il governo Draghi e l'uso capitalistico della pandemia.
 
 
 
Il comunicato del Cplt è un sonoro ceffone non solo nei confronti di chi voleva strumentalizzare la lotta giusta e sacrosanta per i tamponi a carico dei padroni e traghettarla verso i lidi maleodoranti e reazionari dell' "antivaccinismo militante", ma anche e soprattutto nei confronti di chi, anche nella sinistra di classe e nel sindacalismo di base, in questi giorni ha tifato senza ritegno contro i portuali di Trieste, e quindi nei fatti a favore di Draghi e della reazione antioperaia di Stato: una reazione di gran lunga più insidiosa e temibile di quella rappresentata da qualche gruppuscolo neofascista che, come sempre nella storia, prova a cavalcare le paure e le psicosi collettive prodotte dalla crisi del sistema capitalistico e dalla sfiducia diffusa nei confronti dello stato borghese e delle sue politiche di asservimento degli interessi collettivi sull'altare del Dio-profitto.
 
In queste ore come SI Cobas siamo impegnati in diverse aziende in una durissima battaglia per far si che non si debba pagare per andare a lavorare: dalla DHL di Milano alla manutenzione stradale di Napoli i padroni minacciano provvedimenti disciplinari e licenziamenti nei confronti di chi ha "osato" disturbare il manovratore e mettere in discussione l'utilizzo politico, propagandistico e antioperaio della campagna vaccinale, imponendo il greenpass in tutti i luoghi di lavoro (unico caso non solo in Europa, ma in tutto il mondo!).
 
Per questo da ieri siamo ancora di più al fianco del Cplt di Trieste, condannando senza se e senza ma la brutale aggressione delle forze dell'ordine di lunedì mattina e invitando i portuali a non arretrare sul terreno della battaglia per il tampone a carico delle aziende.
 
Per questo il SI Cobas nelle prossime ore lancerà un appello nazionale che partendo dalla necessità di unificare tutti i lavoratori in lotta contro l'obbligo del greenpass per andare a lavorare, ponga all'ordine del giorno la costruzione di una mobilitazione che sia capace di liberare questa battaglia dalla palla al piede dei complottismi e dei negazionismi di ogni tipo, e sappia invece inquadrarla nella cornice dei una più generale opposizione di classe ai licenziamenti, al carovita e alle politiche di macelleria sociale del governo Draghi.
 
SI Cobas nazionale

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