“Il TAV è coerente con la strategia climatica dell’Europa?”

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di NOTAV.INFO-VALSUSAOGGI

La Commissione Europea ha indicato per tutta l’Unione Europea l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera di almeno il 55% entro il 2030, rispetto al livello del 1990. Inoltre la Commissione Europea ha ribadito l’intenzione di raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

Rivolgendosi al Consiglio Europeo e al Parlamento Europeo sul Green Deal dell’Europa, la Commissione ha sottolineato la necessità di valutare sistematicamente la coerenza tra la legislazione attuale e le nuove priorità. Al fine di garantire che tutte le iniziative del Green Deal raggiungano i loro obiettivi, la Commissione prescrive che tutte le proposte legislative e gli atti delegati includano un memorandum contenente una sezione specifica che spieghi come ogni iniziativa sia conforme al principio “non nuocere”.

Considerando progetti come lo scavo di un tunnel internazionale tra Francia e Italia a servizio della nuova ferrovia Torino-Lione, è accertato che la fase di costruzione comporterebbe un aumento netto delle emissioni di gas serra: gli stessi proponenti stimano un’emissione complessiva di dieci milioni di tonnellate, anche se la loro valutazione non è certificata da alcuna autorità indipendente.

La Corte dei Conti Europea, nel suo Rapporto Speciale n. 10/2020, osserva che il progetto Torino-Lione è costantemente in ritardo rispetto al calendario ufficiale e che il suo completamento non può avvenire entro il 2030. Ciò significa che l’aumento netto della fase di emissione non terminerà probabilmente prima degli anni ’40 del secolo.

Le emissioni e i relativi danni climatici sono certi, mentre il sequestro del carbonio è altamente incerto e sicuramente tardivo, dato che dobbiamo raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette. Come quando “il medico arriva al letto del paziente dopo la sua morte”.

Nello stesso rapporto, la Corte dei Conti Europea osserva anche che c’è un forte rischio che gli effetti positivi (in termini di riduzione dell’impatto) di molti progetti come quello della Torino-Lione siano sopravvalutati. In generale, tali effetti dipendono dai livelli di traffico e dal trasferimento modale ed entrambi tendono ad essere sistematicamente sopravvalutati. In pratica, per la Torino-Lione, una compensazione delle emissioni iniziali in eccesso potrebbe difficilmente avvenire prima del 2050 oppure anche molto più tardi, se le previsioni di traffico e di trasferimento modale non sono confermate.

Alla luce di quanto sopra, il sostegno dato dall’Unione Europea alla Torino-Lione (e a progetti simili) è coerente e compatibile con gli obiettivi ambientali fissati dall’Ue?

In che modo? Gli investimenti ad alta intensità di capitale producono più posti di lavoro degli investimenti finalizzati al perseguimento dell’obiettivo della neutralità climatica e della resilienza diffusa?

 

Luca Mercalli,

Angelo Tartaglia,

Ugo Bardi,

Sergio Ulgiati,

Gianni Silvestrini,

Pietro Salizzoni.

 

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