Immigrazione: davvero MSF abdica in Libia?

Immigrazione: davvero MSF abdica in Libia?

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di Daniel Wedi Korbaria

 

Premesso che non metto in discussione né tantomeno nego l’importante lavoro prettamente medico svolto da Medici Senza Frontiere in giro per il mondo, voglio esaminare le scelte politiche e le iniziative che la stessa ha perseguito nell’ultimo decennio, soprattutto le sue contraddizioni per quanto riguarda l’immigrazione.

 

“Portate una benda bianca da mettervi sugli occhi!” recitava il passaparola per un sit-in in Piazza Montecitorio a Roma programmato per il 14 luglio. La benda bianca era stata scelta come simbolo di quelle autorità che si rifiutano di vedere “le barbarie e l’annullamento dei diritti umani” in Libia.

La campagna “Una benda per non vedere” era stata lanciata dall’Arci nazionale1 insieme alle principali reti della società civile italiana, alle Ong del soccorso in mare e alle Ong internazionali quali Amnesty International, Human Rights Watch, Oxfam e Medici Senza Frontiere (Msf).

Il giorno seguente il Parlamento si è riunito per rinnovare il memorandum Italia-Libia e i finanziamenti alla Guardia Costiera libica decidendo di accogliere la proposta dell’Esecutivo con 361 voti a favore, 34 no e 22 astenuti.

Dal 2017 al 2020 l’Italia ha stanziato 22 milioni di euro soltanto per le missioni di addestramento e appoggio della cosiddetta Guardia Costiera libica. Nella relazione per il 2021 il Governo prevede di spendere per lo stesso scopo altri 10,5 milioni di euro, la cifra più alta mai stanziata.” (fonte Ispi) 2

Ma cosa chiedevano queste Associazioni e Ong3 al Governo Draghi?

Dicevano “No” sia al finanziamento della Guardia Costiera libica che ai respingimenti delle persone intercettate in mare, mentre dicevano “Si” all’evacuazione dei migranti rinchiusi nei centri di detenzione governativi libici (non inclusi quelli in mano ai trafficanti), all’istituzione di una missione navale europea di salvataggio delle persone in mare (una specie di Mare Nostrum europea) e alla legittimazione delle Ong del mare.

In sintesi le suddette associazioni ed organizzazioni umanitarie chiedevano di trasferire gli africani dei “lager libici” in mezzo al mar Mediterraneo, stiparli su barconi o gommoni di modo che loro potessero salvarli e dunque escludendo a priori di poter essere trasportati in sicurezza in aereo.

Del resto, in tutti questi anni, nessuna di loro ha mai fatto una singola manifestazione per chiedere al Governo di turno l’apertura degli aeroporti invece che dei porti!

Ma per quanto sia sacrosanto dire di “no” a finanziare chi sperona e spara sui gommoni dei migranti4 i tre “sì” delle organizzazioni “umanitarie” nascondono, a parer mio, un conflitto di interesse grande quanto una casa perché a manifestare in piazza c’erano sia le Ong che campano di salvataggi che quelle che campano di accoglienza.

E con tutto il beneficio del dubbio che volete, si potrebbe pensare che la loro opposizione nei confronti dei respingimenti forzati della Guardia Costiera libica fosse di tipo meramente economico perché era questo il vero ostacolo ai loro salvataggi e all’accoglienza.

“In più di 4 anni di patto tra l’Italia e la Libia migliaia di morti nel Mediterraneo, 60mila persone catturate in mare dalla sedicente guardia costiera libica e riportate indietro” scrissero in molte nei loro siti. Si rammaricavano forse del mancato guadagno di 2.1 milioni di euro al giorno? Perché, ricordiamolo, lo Stato assegna ben 35 euro al giorno per ogni migrante da accudire. In quattro anni si è trattata certamente di una grossa perdita. A pensar male si fa peccato ma ci si azzecca sempre, mafia capitale docet.

 

Questa campagna delle bende bianche ricorda quella del maggio 2009 quando, a seguito del Trattato di Bengasi tra Berlusconi e Gheddafi e i successivi respingimenti in mare dei migranti, molte Associazioni e Ong avevano condannato l’iniziativa bipartisan. L’allora direttore delle operazioni di Msf Italia Loris De Filippi, per esempio, accusò il Governo italiano di “Comportamento illegale”, mentre oggi, dodici anni dopo, Msf Italia, che dal 2015 si è trasformata anche in una Ong dei salvataggi in mare, rincara la dose dicendo: L’Italia si è resa corresponsabile per le violazioni e gli abusi commessi in Libia.5

Sarà un caso ma questa organizzazione umanitaria fondata dall’ex Ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner è l’unica Ong presente in tutti i luoghi di transito di immigrati: Italia, Mar Mediterraneo, Libia e oltre. Per esempio, è anche presente nella regione del Tigray (Etiopia) da dove nell’ultimo decennio ha avuto origine il flusso migratorio dal Corno d’Africa organizzato dal gruppo terrorista Tplf. Ed è qui che a fine giugno ha perso tre dei suoi operatori uccisi barbaramente mentre prestavano assistenza alla popolazione martoriata dal conflitto.6

 

Poi il 4 agosto è successo qualcosa di inaspettato. Il Governo Federale etiopico ha sospeso la licenza a Msf Holland e ad altre due Ong internazionali. Il motivo dell’interdizione è da ricercare nel fatto che, oltre ad aver diffuso disinformazione sul conflitto contravvenendo allo scopo per cui erano state autorizzate ad operare, nel caso di Msf è stato per aver introdotto illegalmente nel Paese apparecchiature radio satellitari di cui ha fatto uso senza l’autorizzazione dell'autorità governativa competente. A seguito di questo utilizzo dell'attrezzatura per scopi illegali i suoi dipendenti sono anche stati arrestati dalle forze di sicurezza.7

Questo incidente è arrivato dopo che il Governo aveva più volte denunciato che diverse Ong degli aiuti umanitari trasportassero, nascoste tra le derrate alimentari, armi e munizioni destinate ai terroristi. Per di più un funzionario del World Food Program si era fatto fotografare accanto ad un dirigente Tplf che parlava ad un telefono satellitare, pare consegnatogli da quest’ultimo, il quale è stato successivamente allontanato dal Paese8.

Certo non è la prima volta che Msf viene coinvolta in questo genere di sospetti…

A dicembre 2020 anche le autorità camerunensi avevano sospeso le attività dell'Organizzazione umanitaria nel Nord-Ovest del Paese con l’accusa di sostenere gruppi armati locali. In un comunicato pubblicato sul proprio sito l’organizzazione si difende scrivendo: “Medici Senza Frontiere respinge categoricamente l’accusa di aver fornito sostegno ai combattenti separatisti nel nord-ovest. Affermiamo in modo assoluto che non abbiamo mai facilitato il trasporto di armi, munizioni o combattenti armati e non abbiamo mai fornito supporto logistico o finanziario a nessuna delle parti della crisi in corso.” 9

Ma è possibile che due Paesi africani sospendano una tale Organizzazione che aiuta i loro cittadini più bisognosi senza un motivo valido e nonostante essa scriva: “il nostro lavoro è guidato dai principi di indipendenza, neutralità e imparzialità”?

Gli africani sono dunque masochisti?

Nel comunicato stampa del 22 giugno 2021 Msf, chiedeva al governo del Camerun di revocarle la sospensione consentendole “di riprendere le nostre attività mediche salvavita”10 nonostante avesse subito “gravi incidenti” sia dalle forze armate statali che da gruppi armati non statali e avesse rilevato gravi violazioni tra cui: “molestie, minacce di morte, colpi di arma da fuoco sulle ambulanze, sequestri d'auto, ritardi eccessivi ai checkpoint durante il trasporto di pazienti in condizioni critiche e persino l'omicidio di un operatore sanitario della comunità nel sud-ovest”.

Nulla da eccepire in quanto a zelo! Tutti sappiamo che Msf si muove e opera negli scenari più drammatici del globo e che il suo "impegno umanitario e pionieristico in diversi continenti" le è valso nel 1999 il Premio Nobel per la Pace. Di seguito Msf è stata presente in tutte le guerre che sono seguite dal 2001 in poi: Afghanistan, Iraq, Yemen e Siria dove ha subito numerosi bombardamenti ai suoi ospedali rischiando diverse volte di morire! Ma tutto ciò non ha mai fermato Msf dall’adempiere al giuramento di Ippocrate.

 

 

 

Ma torniamo alla manifestazione di Piazza Montecitorio contro la Guardia Costiera libica…

Nella diretta di Radio Radicale11 al minuto 9:40 una ragazza legge dal suo smartphone le torture che gli immigrati subiscono in Libia e dice: “solo tre settimane fa la Ong Medici Senza Frontiere ha annunciato che sospenderà le sue attività mediche in due centri di detenzione libici perché i livelli di violenza che si verificano lì non sono più accettabili”.

Sono rimasto perplesso e così ho voluto verificare la notizia sul sito della suddetta Organizzazione umanitaria.

A seguito di ripetuti episodi di violenza contro migranti e rifugiati, annunciamo la sospensione delle attività nei centri di detenzione di Al-Mabani e Abu Salim a Tripoli – scrive Msf e conclude dicendo - fino a quando la violenza non cesserà e le condizioni non miglioreranno, non potremo più fornire assistenza medico-umanitaria in queste strutture” firmato Beatrice Lau, Capomissione Msf in Libia.”12

Ma come!? Con tutta la temerarietà che la contraddistingue Msf ha deciso di abdicare proprio in Libia per “ripetuti episodi di violenza contro migranti e rifugiati”? Vittime alle quali comunque ha deciso di rifiutare assistenza e cura andando contro il suo stesso motivo di esistere. Ma perché in Camerun e in Etiopia, in cui ha addirittura perso alcuni dei suoi membri, vuole rimanere e in Libia invece no? Vuole forse dire che la situazione sia peggiore nei centri di detenzione libici piuttosto che in un conflitto armato o sotto gli ospedali bombardati? E che ne sarà dei migranti e dei rifugiati torturati in Libia senza le sue cure e la sua assistenza?

Siamo davvero sicuri, oltre ogni ragionevole dubbio, che dietro a questa strana decisione non vi sia una motivazione prettamente politica quale, per esempio, quella di mettere pressione all’Italia e all’Europa per tentare di togliere di mezzo la Guardia Costiera libica e poter continuare a fare i suoi salvataggi in mare?

 

 

1 Libia, una benda per non vedere Manifestazione - Roma 14 Lug 2021

https://www.arci.it/libia-una-benda-per-non-vedere/

2 Libia e migrazioni, accordo rinnovato - 15 luglio 2021novato

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/ispitel-libia-e-migrazioni-accordo-rinnovato-31152

 

3 Associazioni e Ong italiane: A Buon Diritto, Acli, Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione), Baobab Experience, Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, Cgil, Cies, Comunità Sant’Egidio, Comitato Diritto al Soccorso, Comunità Papa Giovanni XXIII, Conngi, Cooperativa Auxilium, Cospe, Cnca, Emergency, Europasilo, Fcei, Fondazione Migrantes, Gruppo Abele, Intersos, Legambiente, Medici del Mondo Italia, Medu, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Movimento nonviolento, Senza Confine, Simm, Un Ponte per.

Ong internazionali: ActionAid, Amnesty International, Human Rights Watch, Msf, Oxfam, Refugees Welcome Italia, Save The Children.

Ong dei salvataggi in mare: Mediterranea Saving Humans, Open Arms, ResQ, Sea-Watch e Sos Mediterranee.

4 Migranti, la video-denuncia di Sea Watch: “La cosiddetta ‘guardia costiera’ libica spara ai barconi da una motovedetta regalata dall’Italia”

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/01/migranti-la-video-denuncia-di-sea-watch-la-cosiddetta-guardia-costiera-libica-spara-ai-barconi-da-una-motovedetta-regalata-dallitalia/6248439/

5 Italia-Libia: no ad accordi che calpestano i diritti umani - 8 Luglio 2021

L’appello di ActionAid, Amnesty International, Human Rights Watch e Medici Senza Frontiere al parlamento italiano. https://www.amnesty.it/italia-libia-no-ad-accordi-che-calpestano-i-diritti-umani/

Italia-Libia: NO ad accordi che calpestano i diritti umani - 8 Luglio 2021

https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/stop-accordi-italia-libia/

Italia-Libia: “No ad accordi che calpestano i diritti umani”, il richiamo delle organizzazioni umanitarie al Parlamento italiano - L'appello di ActionAid, Amnesty International, Medici Senza Frontiere e Human Rights Watch ieri in audizione alle Commissioni congiunte esteri e difesa di Camera e Senato - 08 luglio 2021

https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2021/07/08/news/italia-libia-309463888/

6 Etiopia: uccisi tre nostri colleghi nel Tigray - 25 Giugno 2021 https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/etiopia-tigray-uccisi-operatori-msf/

7 Ethiopia Suspends Work Permit of Three Foreign NGOs https://waltainfo.com/ethiopia-bans-work-permit-of-three-foreign-ngos/

8 UN official whose photo went viral “moves to another country” https://www.ethiopiaobserver.com/2021/08/01/un-official-whose-photo-went-viral-moves-to-another-country/

Thomas Brian Thompson has been expelled from Ethiopia. MOFA has annouced that This pro-TPLF agent who entered under "WFP worker" is no more in Ethiopia” Mesay Mekonnen Mamo, giornalista di Esat

https://twitter.com/mamamesay/status/1420069305933340675

9 Medici Senza Frontiere respinge inequivocabilmente le accuse di sostegno ai gruppi armati in Camerun - 5 luglio 2021 https://www.msf.org/doctors-without-borders-rejects-allegations-support-armed-groups-north-west-cameroon

10 People in northwest seek healthcare as MSF denied providing medical services - Press Release - 22 June 2021 https://www.msf.org/msf-denied-providing-badly-needed-healthcare-northwest-cameroon

11 Libia, una benda per non vedere - Manifestazione https://www.radioradicale.it/scheda/642518/libia-una-benda-per-non-vedere

12 Libia: obbligati a sospendere le attività in due centri di detenzione a Tripoli22 Giugno 2021

https://www.medicisenzafrontiere.it/news-e-storie/news/libia-obbligati-a-sospendere-le-attivita-in-due-centri-di-detenzione-a-tripoli/

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