In Venezuela decide il popolo sovrano

In Venezuela decide il popolo sovrano

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Media e notiziari italiani lanciano servizi di pura disinformazione sulla tornata elettorale in Venezuela. Riproponendo una per una tutte le peggiori fake news prodotte negli ultimi anni sul Venezuela bolivariano. 

La verità è che in Venezuela - al contrario dell’Italia - decide il popolo sovrano. Non vi è nessuna potenza esterna, Stati Uniti o Unione Europea, che può imporre decisioni politiche a Caracas. Roma può dire lo stesso? Sarebbe questa la democrazia che auspicano i nostri media mainstream?

"È arrivato il giorno. Sono le 12 della notte e mancano solo 6 ore all'apertura dei seggi elettorali. Che emozione. È già domenica". Questo l'appello del presidente venezuelano Nicolás Maduro - via WhatsApp e Telegram - questa domenica proprio nei primi momenti di una giornata che si profila come storica per i venezuelani, che già dalle prime ore del mattino esercitano il diritto di voto per scegliere i membri della nuova Assemblea Nazionale.

“Votiamo per la pace, votiamo per il Venezuela, votiamo perché arrivi una nuova era di ripresa, di vero progresso per tutti, daremo un messaggio di dignità, di patriottismo, di ‘venezolanismo’. Tutti a votare. Dal mio posto di comando a Miraflores vi invio questo messaggio. Che Dio vi benedica e vi protegga", ha scritto il presidente.

A poche ore dall'apertura dei centri elettorali, anche la presidente del Consiglio Elettorale Nazionale Venezuelano, Indira Alfonzo, si è rivolta al popolo e alla comunità internazionale per confermare che tutto era pronto per l'inizio della giornata elettorale dove saranno eletti liberamente, in sicurezza, direttamente e segretamente, i 277 parlamentari che comporranno l'Assemblea Nazionale per il periodo 2021 - 2026 nel rigoroso rispetto della Costituzione e delle altre leggi della Repubblica.

Come previsto, alle 6:00 (ora venezuelana) si sono aperti i collegi elettorali. Sono oltre 14mila seggi elettorali secondo quanto riferito dai media locali e dall’emittente teleSur. 

Fino a questo momento la giornata è trascorsa in modo del tutto normale, il processo di votazione per il nuovo sistema installato è molto veloce e ci sono tutte le condizioni per il rispetto delle misure sanitarie stabilite a causa della pandemia di Covid-19.

Intorno alle 9:00 del mattino, il capo del comando della campagna nazionale "Darío Vivas" (chavismo) ha riferito in una conferenza stampa che quasi il 100 per cento dei seggi elettorali sono stati aperti molto presto, il che dimostra che il processo è lungo, più veloce ed efficace nell'esercizio del diritto di voto. Il dirigente bolivariano si è poi congratulato con il popolo venezuelano perché, al di là delle minacce e dei tentativi di minare la democrazia e la stabilità del paese, parla attraverso le urne.

"Il nostro appello è di andare a votare, non lasciate che la vostra voce taccia perché l'unico vero modo per esprimervi è votare", ha detto Rodríguez, il quale ha poi aggiunto che è motivo di orgoglio che le persone mostrino al mondo di che pasta sono fatte. Confermando lo spirito e la natura della democrazia venezuelana.

"Non permettete ad altri di decidere per voi", questo l’appello del capo del comando della campagna nazionale del Gran Polo Patriottico che raggruppa il PSUV e le altre forze politiche afferenti al chavismo.

Rodríguez si è congratulato con il CNE, i suoi rettori e ha detto che hanno dato una grande dimostrazione di efficienza e professionalità in questa tornata elettorale.

Ha poi ricordato che questa è la 25esima elezione che si tiene in Venezuela in poco più di 20 anni ed è un esempio della vocazione democratica del popolo.

Ha sottolineato che la novità questa volta è l'immensa velocità del processo di voto, che contribuisce a mantenere gli standard di biosicurezza e che è il popolo del Venezuela che parla, che decide, che viene convocato, un popolo che non interferisce negli affari di altri paesi e che oggi mostra al mondo come sceglie il proprio destino in pace.

"Una cosa è quello che dicono i conglomerati dei media sul Venezuela e un'altra è la realtà", ha riflettuto Rodríguez, sostenendo che questa "dittatura" è molto curiosa, visto che tiene elezioni da 25 anni e consente a tutti di votare e questo è ciò che conta. Non quello che dicono dall’esterno che ha poco valore in relazione a ciò che la gente dice esercitando i propri diritti.

Ha anche riferito che grazie alla velocità, trasparenza e veridicità che la nuova tecnologia utilizzata in questo processo consente, i risultati saranno noti nella notte di domenica.

"Il Venezuela sta mostrando la forza profonda della sua democrazia e qualunque sia il risultato, ci muoveremo verso un Venezuela più unito e di mentalità più aperta", ha concluso.

Impietoso è il raffronto con i vicini Stati Uniti d’America. Trascorso ormai oltre un mese dall’elezione presidenziale i risultati non sono ancora del tutto chiari. Il presidente uscente Donald Trump insiste nell’accusare di brogli il rivale democratico Biden mentre fioccano i ricorsi. Tanti sono in ogni caso ancora gli aspetti poco chiari nel processo elettorale statunitense. Insomma, prima di guardare in casa venezuelana gli USA farebbero bene a risolvere i problemi interni. Che non sono pochi, come mostrato in maniera plastica dall’ultima tornata elettorale presidenziale.

Osservatori internazionali

Sono circa 1.500 gli osservatori e 300 rappresentanti da più di 34 paesi in Venezuela per monitorare la tornata elettorale nel quadro del Piano di Sorveglianza Nazionale e internazionale coordinato dal Consiglio Elettorale Nazionale (CNE) del paese sudamericano. Diverse organizzazioni sociali, membri di organizzazioni multilaterali, leader di partiti politici e leader sociali dei cinque continenti di varie correnti politiche sono in Venezuela per monitorare l’intero processo elettorale.

Il ricercatore della Public University di New York e osservatore elettorale, Danny Shaw, ha elogiato il processo elettorale venezuelano.

"Ho potuto verificare che tutto ciò che si dice nel mio paese è una bugia, i venezuelani potrebbero benissimo dare lezioni di democrazia agli statunitensi”, ha affermato Shaw, durante un'intervista, come riferisce l’emittente teleSUR. 

L'ex candidata alla presidenza degli Stati Uniti, Gloria Estela La Riva, ha dichiarato: “Credo che il presidente Nicolás Maduro stia facendo bene, è importante, essenziale, il modo in cui ha gestito la situazione nel Paese, perché questo momento è il risultato del dialogo nazionale voluto dal governo”.

“Insieme a molti osservatori e delegazioni da tutto il mondo stiamo accompagnando, oggi, il processo elettorale attraverso il quale il popolo venezuelano eleggerà le proprie autorità legislative”.

In Venezuela in qualità di osservatore è presente anche l’ex eurodeputato spagnolo Javier Couso, che tramite Twitter afferma: “In Venezuela per partecipare al monitoraggio elettorale delle elezioni #6D. Oggi abbiamo incontrato il presidente e i magistrati della Corte Suprema di Giustizia”. 

Tutti i numeri delle elezioni

I deputati restano in carica 5 anni e sono eletti con due modalità:

Attraverso un sistema nominale
Tramite rappresentazione proporzionale per posizioni di lista.
Sono chiamati a votare secondo le liste elettorali: 20 710 421 uomini e donne venezuelani.

14.400 candidati da 107 gruppi politici registrati, tra cui:

28 organizzazioni nazionali
8 organizzazioni di popolazioni e comunità indigene
53 partiti regionali
Ci sono 13.000 candidati e 95 partiti di opposizione.


Molte forze politiche in lizza per entrare nell’Assemblea Nazionale hanno partecipato al Tavolo di Dialogo in cui si è convenuto di svolgere questo processo elettorale.

Saranno eletti 277 deputati per il periodo 2021-2026.

I seggi in parlamento sono distribuiti così:

144 deputati con il sistema proporzionale (52 per cento)
133 deputati con il sistema nominale

L'Assemblea Nazionale entrerà in carica il 5 gennaio 2021.

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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