La beffa del Recovery: l'Italia inizierà a pagare quest'anno qualcosa che ancora non esiste

La beffa del Recovery: l'Italia inizierà a pagare quest'anno qualcosa che ancora non esiste

I nostri articoli saranno gratuiti per sempre. Il tuo contributo fa la differenza: preserva la libera informazione. L'ANTIDIPLOMATICO SEI ANCHE TU!

L’Italia inizierà a pagare da quest’anno per qualcosa che ancora non esiste, il Recovery Fund.
 
Come se non bastasse, escludendo i prestiti che per definizione vanno restituiti, l’Italia contribuirà al fondo attraverso il bilancio UE con cifre maggiori a quanto riceverà.
 
Eh sì perché a fronte di un paio di miliardi in media di contribuiti netti che l’Italia potrebbe ricevere (potrebbe, non riceverà) dovrà contribuire al nuovo bilancio UE per circa 50 miliardi di euro netti nel settennio 2021/2027 (grafico 1¹) a causa della Brexit e dei rebates strappati dai Paesi centrali (circa 2 miliardi di contributi netti in più all’anno che dovremo versare).
 
 
Vuol dire che dal 2000 al 2027 l’Italia avrà versato circa 140 miliardi di euro alla UE (grafico 2¹). A cui bisogna aggiungere i quasi 60 miliardi versati tra MES, EFSF e prestiti bilaterali vari.
 
 
Cioè un totale di circa 200 miliardi di euro sottratti ai lavoratori italiani. Quelli sì, davvero a fondo perduto. Altro che pioggia di miliardi.
Ma non basta ancora.
 
Perché l’erogazione dei fondi potrà essere interrotta in qualsiasi momento se non verranno rispettati i folli criteri del patto di stabilità e crescita che è solo temporaneamente sospeso e che tornerà presto in vigore. Nella sua forma originala, ovviamente.
 
C’è scritto sul regolamento del Recovery Fund², non sull’Eco del sovranista.
 
Insomma, dispiace dirlo, ma aveva ragione chi – avendo letto i documenti europei e conoscendo l’anima marcia su cui si fonda la UE – sosteneva che il Recovery Fund altro non fosse che un MES mascherato, con pesantissime condizione ex ante (deciderà la UE come dovremo spendere quei soldi che però sono i nostri) ed ex post (la UE deciderà fino al 2058 le manovre di bilancio dell’Italia per far rientrare il rapporto debito/PIL dall’attuale 158% al 133% - grafico 3³).
 
 
Come? Ovviamente non con la crescita, a ma a colpi di avanzi primari.
 
Ma non come quelli che abbiamo fatto a partire dal 1992 (anno della firma del trattato di Maastricht).
 
Parliamo di avanzi primari in stile Grecia post ricorso al MES.
 
Insomma, come diciamo da anni, la UE è irriformabile.
 
L’unica cosa che si può provare a fare della UE, di concerto con altri Paesi, è la sua disgregazione controllata.
 
E se ci dicono di no?
 
Beh, in quel caso l’unica soluzione sarebbe l’uscita unilaterale.
 
Ci sarebbe da ballare? Sicuramente sì.
 
Ma il recupero della sovranità non è, non può essere, un pranzo di gala.
 
À la guerre comme à la guerre.
 
La libertà, d’altronde, non ha prezzo.
 
O, almeno, non dovrebbe averlo.
 

Gilberto Trombetta

Gilberto Trombetta

43 anni, giornalista politico economico e candidato Sindaco di Roma con la lista Riconquistare l'Italia del Fronte Sovranista Italiano

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica di Paolo Desogus I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

I fatti di Napoli e la falsa coscienza di Repubblica

Voto russo e ipocrisia occidentale di Fabrizio Verde Voto russo e ipocrisia occidentale

Voto russo e ipocrisia occidentale

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA" LAD EDIZIONI 3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

3 LIBRI PER "CAPIRE LA PALESTINA"

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba di Geraldina Colotti Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

Il solito copione contro "il cattivo esempio" Cuba

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi di Giovanna Nigi "11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

"11 BERSAGLI" di Giovanna Nigi

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese di Leonardo Sinigaglia Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Wang Yi, la visione complessiva della diplomazia cinese

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso di Giorgio Cremaschi Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il PD e M5S votano per la guerra nel Mar Rosso

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte di Francesco Santoianni Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

Il caso "scientifico" dell'uomo vaccinato 217 volte

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri di Savino Balzano L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

L'austerità di Bruxelles e la repressione come spettri

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia di Alberto Fazolo Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Ucraina. Il vero motivo di rottura tra Italia e Francia

Il ruolo dei media in Occidente di Giuseppe Giannini Il ruolo dei media in Occidente

Il ruolo dei media in Occidente

Autonomia differenziata e falsa sinistra di Antonio Di Siena Autonomia differenziata e falsa sinistra

Autonomia differenziata e falsa sinistra

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE di Gilberto Trombetta L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E L'INTERESSE NAZIONALE

Lenin fuori dalla retorica di Paolo Pioppi Lenin fuori dalla retorica

Lenin fuori dalla retorica

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia? di Paolo Arigotti Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

Uno scenario di tipo ucraino per la Moldavia?

La colpa della sinistra liberista di Michele Blanco La colpa della sinistra liberista

La colpa della sinistra liberista

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti