La Colombia brucia ma il mondo tace

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di Danilo Della Valle

 

S.O.S. Colombia, la polizia e l'esercito uccidono i cittadini, ne parleranno al G7 a proposito di diritti umani o faranno finta di nulla?
La Colombia brucia, ma tutto tace. Non è Mosca, non Minsk, non Caracas a bruciare ma il Paese del “democratico” Presidente Duque venuto fuori dalle migliori università Statunitensi e argine ai “cattivi socialisti” latinoamericani, successore di Uribe, ancora "Presidente parallelo" della Colombia.
La riforma fiscale, varata in piena pandemia e che prevede l’aumento dell’Iva facendo perdere potere di acquisto all’intera popolazione, ha fatto scattare le proteste ed è stata la miccia che ha acceso la fiamma di un popolo stanco di riforme neoliberiste (sanità, istruzione etc etcetera). E così a Medellin, Bogotà, Cali e nelle altre città lo sciopero generale si è trasformato in protesta ad oltranza; il 43% dei colombiani è, per le statistiche, povero e nell’ultimo anno 3 milioni di persone sono finite in condizioni di povertà estrema.
Alle manifestazioni di questi giorni, sempre più dure, il Presidente Duque risponde con l’esercito, i gruppi paramilitari e la polizia, che ha mandato nelle strade il temibile Escuadròn Movil Antidisturbios, autorizzati a sparare e a uccidere a sangue freddo. 20 morti, 27 per el Comitè Nacional del Paro, più di 200 feriti, diversi desaparecidos ed è un bilancio molto provvisorio. Inoltre con questa situazione sociale che c’è nel Paese il Presidente potrebbe accentrare ancor di più il proprio potere controllando totalmente i mezzi di comunicazione.
Eppure il Mondo “democratico” tace, fa finta di non sapere, non si indigna, non protesta, forse perché in fondo la Colombia è un Paese amico della superpotenza Statunitense che da anni fa il bello e cattivo tempo in SudAmerica, e non solo, provando a mettere e togliere Presidenti come fossero pedine, solo per i propri interessi. Mi piacerebbe che l’Unione Europea che tanto si indigna e tanto si adopera per la democrazia, la pace, la libertà, condanni quel che sta succedendo, pretenda un cambio di presidenza o altro… come ha fatto in altre occasioni, addirittura imponendo sanzioni. Eppure non credo tutto ciò accadrà, mi sorge questo dubbio…
Le immagini forti di questi giorni mi portano alla mente la figura di Camillo Torres, presbitero cattolico, guerrigliero, rivoluzionario e colombiano… “liberazione o morte”!

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