La Germania prepara consegne di emergenza di contanti in vista dei blackout

La Germania prepara consegne di emergenza di contanti in vista dei blackout

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Se ufficialmente i discorsi pubblici in Europa sono improntati all’ottimismo, la principale economia continentale - la Germania - si prepara ad affrontare scenari decisamente cupi. 

La Bundesbank, la banca centrale tedesca, sta accantonando denaro contante in eccesso per far fronte a un'impennata della domanda di contanti che potrebbe verificarsi in caso di blackout elettrici. Non sono escluse restrizioni sui prelievi di contante dai conti e dagli sportelli automatici, scrivono le agenzie Reuters e Bloomberg che citano fonti in Germania. 

Si presterà particolare attenzione all'allocazione delle risorse. Ad esempio, la priorità nel rifornimento sarà data ai veicoli che trasportano denaro contante.

Oltre alla banca centrale, anche il regolatore finanziario tedesco BaFin e molte associazioni e organizzazioni finanziarie e bancarie sono coinvolte nelle discussioni sulle possibili misure.

Il governo federale sostiene che non ci saranno blackout, ma sono comunque in corso discussioni segrete su blackout, conseguenze e contromisure.

In Germania, a differenza di altri paesi, il denaro contante è ritenuto importante. Almeno per quanto riguarda l'uso del contante, i tedeschi sono in testa in Europa con un ampio margine. Basti pensare che non pochi cittadini tedeschi conservano ancora i Bundesmark, che sono stati sostituiti dall'euro ormai oltre vent’anni fa. 

Secondo la Bundesbank, circa il 60% di tutti gli acquisti nel Paese viene effettuato in contanti. Ogni anno, il tedesco medio preleva più di 6.600 euro in contanti dagli sportelli automatici. Le autorità temono un diffuso malcontento se le interruzioni di corrente creeranno anche una carenza di denaro.

All’inizio del Covid i cittadini tedeschi ritirarono somme record agli sportelli. 

Le discussioni sulle potenziali misure in caso di interruzione di corrente hanno già individuato una serie di punti deboli. Per esempio, le società che trasportano il contante dalla banca centrale alle banche e agli sportelli automatici. Si è scoperto che le loro auto blindate non hanno alcun vantaggio nel ricevere i servizi di comunicazione e nelle stazioni di servizio e possono rimanere per ore nelle code chilometriche che inevitabilmente si creeranno in caso di blackout.

I vertici della BDGW, un'associazione di società di distribuzione di denaro, hanno incontrato la Bundesbank la scorsa settimana e hanno esposto le loro preoccupazioni. Il suo presidente Andreas Paulik è convinto che ci siano grandi carenze e problemi nel settore.

Secondo un sondaggio condotto la scorsa settimana dalla Funke Mediengruppe, i tedeschi temono un'interruzione di corrente nei prossimi sei mesi. Le autorità consigliano alla popolazione di tenere in casa denaro contante per questa eventualità. Nel frattempo, le autorità di regolamentazione finanziaria tedesche temono che non tutte le banche siano pienamente preparate a potenziali blackout.

I finanzieri, secondo l'associazione bancaria Deutsche Kreditwirtschaft, non credono alla probabilità di un blackout completo, ma sono comunque disposti a discuterne la possibilità teorica e le misure per contrastarlo. Tra l'altro, a Berlino il sistema finanziario è considerato un'infrastruttura critica in caso di blackout.  

Spesso i politici non aiutano ma ostacolano.

A Francoforte, la capitale bancaria della Germania, ad esempio, uno dei membri del consiglio comunale, Markus Fuchs di Alternativa per la Germania (AfD), ha proposto un piano d'azione per il blackout entro il 17 novembre. Tuttavia, altri membri del Consiglio non sono d'accordo con lui e lo accusano di fomentare il panico.

"Se avessimo trovato un modo per stabilire la pace nel mondo", ha detto Fuchs a Bloomberg, "anche quello avrebbero respinto!”.

Le discussioni hanno rivelato un'altra debolezza del commercio: la sua forte dipendenza dall'alta tecnologia. Sempre più transazioni finanziarie avvengono per via elettronica. Tra l'altro, la maggior parte dei bancomat non dispone di una fonte di alimentazione di emergenza e smette di funzionare in caso di blackout.

Il contante (in caso di blackout) sarà l'unico modo per effettuare pagamenti, ha sottolineato Thomas Leitert, a capo di KomRe, una società che fornisce consulenza alle autorità su come e cosa fare in caso di interruzione di corrente e altri disastri ed emergenze.

Leitert, tra l'altro, sostiene di aver avvertito più volte le autorità sui rischi di blackout, ma i funzionari non hanno deciso di muoversi per cercare di porre rimedio a una situazione del genere. 

Intanto la crisi energetica picchia forte. Tutti i settori dell’economia tedesca sono in sofferenza per il forte rialzo dei costi dell’energia dovuti alle scellerate sanzioni imposte contro la Russia, come conferma Bloomberg. 

Così, dall'impennata assurda dei prezzi dell’energia, le aziende europee - in particolare quelle tedesche - che producono acciaio, fertilizzanti e altre materie prime dell'attività economica stanno spostando le loro attività negli Stati Uniti, attratte da prezzi dell'energia più stabili e da un sostegno governativo sostanzioso. 

Tornano così di forte attualità le parole pronunciate dal CEO del colosso chimico Basf. Intervistato dal quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung contrapponeva alla retorica bellicista di USA, NATO e megafoni del mainstream, la dura realtà: “Mettendo la questione in termini brutali, un eventuale stop alle forniture di Mosca trascinerebbe l’economia tedesca nella peggior crisi dal secondo dopoguerra e distruggerebbe la nostra prosperità. Soprattutto per molte piccole e medie aziende, questo potrebbe rappresentare la fine, Non possiamo prendere un rischio simile!”.

La Germania e l’Europa affondano sotto il peso delle sanzioni alla Russia, mentre a Washington si fregano le mani. 

 
 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

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