Leader di Hamas: Siamo dalla parte della Siria di fronte all'occupazione israeliana
Hamas assicura di essere dalla parte della Siria nello scontro con Israele e che le posizioni della Resistenza contro questo regime non sono mai cambiate.
"Siamo con tutto ciò che è contro Israele, e quindi siamo con la Siria contro l'occupazione israeliana" , ha dichiarato Mahmud al-Zahar, membro del comitato politico del Movimento di resistenza islamica palestinese (Hamas) in un'intervista alla rete televisiva libanese Al-Mayadeen.
Un cambio di rotta, se si pensa che poco dopo l'inizio della guerra per procura alla Siria, Hamas, soprattutto il braccio politico, sostenne il sedicente "esercito siriano libero", FSA, con i soldi di Turchia e Qatar che influirono molto. Mentre la Siria veniva distrutta soprattutto per la sua costante posizione a fianco della causa palestinese.
Hamas, che fino al 2011 aveva un suo quartier generale a Damasco, non ha ancora, in realtà ristabilito relazioni con il governo siriano, anche se la sua posizione si è modificata rispetto agli inizi della guerra di aggressione alla Siria.
Comunque, Zahar si è ricreduto ed ha ribadito, che le fazioni palestinesi non abbandoneranno stati, gruppi e individui che hanno autenticamente sostenuto il popolo palestinese senza cambiare la loro posizione finora.
"Siamo nemici di Israele, come il popolo palestinese in Libano e la Resistenza libanese, Iran e Siria e dobbiamo avere un buon rapporto con tutti coloro che compongono la mappa dei nemici di Israele", ha sottolineato.
Ha poi spiegato che "ciò che ci unisce è l'ostilità verso Israele e ciò che ci separa è la cooperazione con essa", condannando anche gli accordi per normalizzare le relazioni tra alcuni paesi arabi con il regime israeliano.
Inoltre, Al-Zahar ha condannato la posizione dell'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump contro i territori occupati, compreso il piano di annessione della Cisgiordania occupata.
"Non dobbiamo ripetere esperimenti falliti a spese della causa palestinese, e non essere soggetti a ordini e direttive da parte di terzi, arabi o meno", ha ricordato.