Lockdown? Le immagini di Wuhan sono il funerale della gestione neoliberista della pandemia
A Wuhan, prima città ad accorgersi dell'arrivo del Covid-19, una grande folla ha celebrato l'arrivo del nuovo anno in piazza
Buon Anno da Wuhan, con milioni di persone per strada a festeggiare. A proposito, ma com’è che, invece, qui da noi, siamo ancora a lockdown e zone rosse? Nessuno in TV ve lo spiega. Così come nessuno - tranne l’ottimo sito ilsimplicissimus2 e l'AntiDiplomatico - vi dice del ciclopico studio epidemiologico sull’intera popolazione di Wuhan (circa dieci milioni di persone); pubblicato su Nature, documenta che i positivi asintomatici non sono affatto diffusori di Covid e che il virus tende a diminuire la sua patogenicità. Forti di questa indagine epidemiologica, cominciata in primavera, le autorità cinesi, pur imponendo la mascherina per eventi particolarmente affollati, hanno riaperto tutto facendo tornare l’economia a livelli record.
Ben altro in Italia dove (dopo aver fatta fallire l’Indagine sierologica nazionale) oggi, continuando a basarsi su inaffidabili tamponi, già si annunciano nuovi lockdown e, quindi il procrastinarsi del modello di emergenza che subiamo da marzo.
“Errare è umano, perseverare è diabolico” recita un noto proverbio. Ma quando una folle gestione dell’emergenza Covid ha già comportato, oltre 71.000 “morti per Covid” e innumerevoli altri ridotte in miseria, perseverare, per coloro che hanno finora gestito l’emergenza, è inevitabile. Perché, se ammettessero pubblicamente di avere finora sbagliato, sarebbero travolti, prima ancora che dalle critiche, da una folla inferocita.