Ma quale governo tecnico-politico. Sono i pieni poteri di Draghi!
Dopo aver ascoltato la lista dei ministri e dei ministeri, la delusione dei 5 Stelle che sono stati indotti a votare sì sulla piattaforma Rousseau con la promessa di un super ministero mega galattico che avrebbe dovuto controllare una parte consistente dei soldi del Recovery Fund si è trasformata in sgomento.
Difficile accettare di essere stati manipolati e presi in giro, con il ministero ambiente con alcune competenze di sviluppo economico affidato a Cingolati.
Un tecnico.
Tutto questo per vedere due esponenti 5 Stelle assegnati a ministeri senza portafoglio, Dadone e D'Incà, e riconfermato Di Maio agli Esteri, ministero che di fatto sarà commissariato dal fondamentalismo atlantista come espresso chiaramente da Draghi.
Tornano Giorgetti, Brunetta, Carfagna, Gelmini, Franceschini. E rientra dalla porta quel Colao il cui piano Conte aveva praticamente bocciato, accantonandolo. Ma, tutto il resto è inutile superfluo, il dato più rilevante è che Draghi sarà direttamente primo ministro, ministro dell'economia (attraverso il suo uomo Franco) e ministro degli affari Europei (non assegnato).
Pieni poteri assoluti e il draghismo può iniziare. Ne valeva la pena? Chiede Di Battista su Facebook.